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Se si volesse riassumere con mere parole il significato d'arte, la definizione più vicina incarna l'idea di un'attività svolta singolarmente o in gruppo che crei forme estetiche di creatività. La mente va subito alle leggere pennellate che sfiorano una tela, la creazione di una statua da un blocco di marmo, i colori che si combinano tra loro e che generano bellezza e armonia. Anche il calcio può essere considerato un'elevata forma d'arte: dal genio anarchico dei fantasisti fino alle combinazioni tattiche che si intrecciano creando un collettivo sinuoso che porta a un risultato unico e irripetibile. Lecce-Milan tocca più sfumature di questa sottile metafora, andando a sfiorare due mondi così diversi come le influenze barocche e la rigidità del design ma con più punti in comune di quanto si possa immaginare.
A Lecce non è mai inverno. Il sole ogni mattina bacia la storia che trasuda dal centro storico, con la maestosità di Porta Napoli pronta ad accogliere chi ha la fortuna di trascorrere almeno un giorno in Salento. Ben 87 chiese e 35 palazzi tutti di influenza barocca, per un vero museo a cielo aperto. Basta camminare per le stradine del centro per immergersi nella cultura e nelle tradizioni nel cuore della Puglia, dove basta un sorriso per raddrizzare ogni giornata storta. Continuando a passeggiare è impossibile non scorgere piazza Sant'Oronzo, per un full immersion tra passato e storia: eventi musicali, spettacoli internazionali ma anche un punto di ritrovo per i più giovani mangiando un gelato o un goloso pasticciotto.
La vita lenta diventa quasi frenetica d'estate, quando si aggiungono turisti e visitatori: ogni angolo della città racconta una storia iniziata nel 1500 e portata avanti sin nell'attualità, valorizzando un patrimonio artistico davvero unico nel suo genere. La stessa resilienza la si trova anche in campo, dove il Lecce è da sempre sinonimo di garra, carattere, radici e tradizioni. Ben lo sa mister Di Francesco, non nuovo alle imprese sportive, che getta sempre il cuore oltre l'ostacolo. Umanità, serietà, professionalità e tanto lavoro, per rendere i propri tifosi sempre orgogliosi, uscendo dal rettangolo verde di gioco con la maglia sempre sudata. E perché no, continuare a cullare ancora a lungo il sogno serie A con la bellezza di incredibili pennellate d'autore, come le parate di Falcone.
La culla del design, dell'avanguardia e di una quotidianità multietnica. Definire Milano con un'unica parola è un'impresa più che ardua, nascondendo mille sfaccettature dietro un'impressione di controllata razionalità. Non c'è Duomo senza Bosco Verticale, non c'è Parco Sempione senza Piazza Gae Aulenti: due volti di uno stesso dipinto che, ad ogni sguardo più approfondito, svela sempre nuovi dettagli. Il tran tran quotidiano è sempre più frenetico, lasciando meno spazio per il tempo libero: divertimento sì ma prima la produttività. Ogni mossa è ben studiata, con un occhio al presente e l'altro al futuro, portando in alto un movimento enogastronomico, economico, stilistico e imprenditoriale invidiato ed emulato in tutto il globo. Chapeau.
Non è un caso che il Milan sia una delle società più blasonate del mondo e che un campione come Modric abbia scelto il rossonero per un'avventura suggestiva in Italia, in uno dei club più vincenti di sempre. Come dicevamo però, il calcio è arte e l'arte non è un pensiero prevedibile, studiato, freddo. Mettere a tacere il cuore e l'impulsività può spesso portare a scelte avventate, a pennellate troppo decise e poco sfumate, che stonano con il contesto. Ma nulla è perduto: si può sempre tornare sulla retta via e il Milan lo sa bene, cercando di riparare in extremis agli errori di mercato commessi, ritrovandosi dopo l'imprevedibile scivolone all'esordio contro la Cremonese.
Lecce-Milan rappresenta due mondi così diversi e altrettanti modi di intendere l'arte quasi opposti eppure disegnati in due rette perpendicolari che si incroceranno per la seconda giornata di serie A. Storie contrapposte ma ambizioni che si uniscono, con la voglia di rimboccarsi le maniche a caccia della prima vittoria stagionale. Dal suo canto il Lecce avrà la forza del tifo di casa che sogna ancora la conferma in serie A, mai domi di una squadra che lotta su ogni pallone senza arrendersi mai. Dall'altra parte un Milan ferito, con le tinte scure di chi sta affrontando i suoi fantasmi più grigi ma sa che basta una piccola scintilla per tornare a sorridere. Tra il barocco e il design non c'è mai un unico vincitore: perché l'arte va amata in ogni sua espressione, come il tocco ad un pallone o una giocata da fuoriclasse.
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