Maglia bianca, senza colore: Atalanta-Lecce segna il dolore che il calcio ha ignorato
BERGAMO, ITALY - APRIL 27: Federico Baschirotto of US Lecce wears a special shirt during the Serie A match between Atalanta BC and US Lecce at Gewiss Stadium on April 27, 2025 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
La squadra salentina ha onorato la memoria del suo fisioterapista ma il calcio italiano ne esce sconfitto
Federico Grimaldi
Atalanta-Lecce al Gewiss Stadium è stata un triste e doloroso teatro di emozioni. L'atmosfera che ha avvolto lo stadio era carica di un lutto palpabile, con un drappo nero a coprire il settore ospiti, mentre gli striscioni dei tifosi bergamaschi gridavano con rabbia: “La morte non è uguale per tutti” e “Lega italiana vergogna!”. Il Lecce con il cuore a pezzi, ha affrontato il riscaldamento indossando maglie con la scritta “Graziano”, accompagnato dal lancio di fumogeni che hanno colorato il cielo di un rosso doloroso. Quando poi la squadra salentina è scesa in campo, ha indossato una maglia bianca, senza sponsor ma con una scritta che racchiudeva tutto il dolore e la disperazione: “Nessun valore, nessun colore”. Un gesto che ha reso tangibile la tristezza di una tragedia che il calcio italiano ha ancora troppo spesso ignorato.
Il club salentino ha espresso il suo profondo disagio in un comunicato ufficiale riguardo alla decisione della Lega di far recuperare Atalanta-Lecce a poche ore dalla tragica morte del fisioterapista Graziano Fiorita. Il club ha scelto di giocare la partita "dei valori calpestati", indossando una maglia bianca senza sponsor né loghi, come simbolo di protesta contro l’irrispettoso trattamento ricevuto. La nota critica aspramente la Lega, lamentando che in passato sono state prese decisioni più sensibili in situazioni simili e denunciando una disparità di trattamento, legata al blasone delle squadre coinvolte. La salma di Fiorita tornerà a Lecce il 29 aprile, e il funerale si terrà il 30 aprile. Il Lecce ha concluso ribadendo che onorare la memoria di Graziano non significava forzare la partita, ma rispondere con dignità e rispetto alla gravità della situazione.
L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. pic.twitter.com/Zaaw3MrsAX
Il ricordo di Conte: "Un dolore che ha colpito tutta la città"
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Ieri, durante la conferenza stampa dopo Napoli-Torino, Antonio Conte ha voluto esprimere le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Graziano Fiorita, il fisioterapista del Lecce scomparso giovedì scorso. "Prima di iniziare la conferenza, ci tenevo a porgere le mie condoglianze alla famiglia di Graziano, il fisioterapista del Lecce, che purtroppo ci ha lasciato", ha detto. Ha poi aggiunto: "Era un ragazzo che conoscevo, così come conoscevo suo padre, che è venuto a mancare qualche anno fa. Voglio esprimere le mie condoglianze alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi quattro figli. Un pensiero va anche al Lecce e ai tifosi salentini, perché è una perdita che colpisce tutta la città. È tutto molto assurdo, mi dispiace davvero tanto. Lo conoscevo bene ed era una persona davvero perbene."
Tutti con il Lecce
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Il Lecce ha camminato sul prato del Gewiss Stadium come chi attraversa un lutto a testa alta, con il dolore cucito addosso e la dignità a fare da scudo. In un silenzio carico di significato, ha scelto di indossare il bianco assoluto: nessun colore, nessun logo, nessun segno d’identità, se non quello di una ferita troppo profonda per essere ignorata. La morte improvvisa di Graziano Fiorita, fisioterapista amatissimo e parte integrante della famiglia giallorossa, ha scosso la città come un tuono. Eppure, la Lega ha deciso di voltare pagina in fretta, ordinando che Atalanta-Lecce si giocasse già domenica, con la squadra pugliese ripartita per Bergamo soltanto nella stessa mattinata del match.
Una decisione che ha lasciato l’amaro in bocca, che ha lacerato il senso di giustizia sportiva e umana. Perché a volte il calcio dovrebbe sapersi fermare, rallentare, ascoltare il battito dolente di una comunità. Ma stavolta ha tirato dritto, come se nulla fosse. E così, il Lecce ha dovuto gridare senza voce, con una maglia vuota e piena di significati. Ha giocato la partita “dei valori calpestati”, come l’ha definita il club stesso, trasformando ogni passaggio, ogni corsa, in un atto di resistenza. In questa scelta imposta, non c’è solo il dolore di un club: c’è la sconfitta morale di un’intera istituzione calcistica, che ha dimenticato che, prima di tutto, questo gioco è fatto da uomini.
Non solo Atalanta-Lecce: il diverso impatto del lutto nel mondo del calcio
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La morte di Papa Francesco, il 21 aprile 2025, ha sospeso l'Italia nel suo dolore. Il calcio, come il resto del paese, si è fermato e le partite sono state rinviate, come un omaggio collettivo a una figura che ha attraversato la storia. In quel silenzio, il mondo sembrava dirci che alcune perdite sono così immense da far piegare il tempo stesso. Eppure, pochi giorni dopo, il Lecce ha affrontato un lutto silenzioso e profondo: la morte di Graziano Fiorita, il suo fisioterapista, una presenza discreta ma fondamentale.
Eppure, la Lega ha deciso che Atalanta-Lecce si sarebbe giocata subito dopo, senza il rispetto di un rinvio che avesse almeno onorato quella vita spezzata. Il Lecce, però, ha risposto con il cuore: ha indossato il bianco, lasciando che fosse il gesto a parlare. In quella nudità simbolica, il club ha gridato che la morte non ha categorie, non ha fama, non ha classifiche. La vita, in ogni sua forma, merita lo stesso rispetto e ogni dolore merita lo stesso riconoscimento. E in quel silenzio che ha seguito il gesto del Lecce, forse c’è una verità che il calcio, come la vita, dovrebbe imparare a riconoscere.