- Notizie Calcio
- Calciomercato
- Calcio Italiano
- Streaming
- Editoriali
- Calcio Estero
- DDD X EVENTS
- Redazione
Riflettori puntati domani sera sull'Ethiad Stadium di Manchester dove in scena andrà una tra le gare più affascinanti della prima giornata della League Phase di Champions. Manchester City-Napoli è uno spot per il calcio internazionale, non solo una sfida tra due delle squadre maggiormente in forma tra Premier League e Serie A ma anche legate da numerosi e romantici intrecci, che la rendono ancor più suggestiva. Un esordio col botto nella competizione per l'undici di Guardiola e per i ragazzi scudettati di Conte, con i primi chiamati alla conferma dopo i fasti del derby in casa contro lo United mentre i secondi vogliono dimostrare la propria qualità e maturità anche in un palcoscenico importante. Ma dove si deciderà la sfida? Analizziamo tutti i duelli chiave del match.
Iniziamo dai punti di forza del Napoli di Antonio Conte, che si gode un inizio stagione davvero incredibile. Un crescendo dalla trasferta contro il Sassuolo a quella di Firenze, con Di Lorenzo e compagni che al Franchi hanno dato vita non solo a una prestazione importante ma in particolar modo a trame di gioco fluide, imprevedibili e di grande qualità anche dagli ultimi arrivati. L'impatto di Hojlund in azzurro è stato devastante, agendo su tutta la porzione esterna del fronte d'attacco e accentrandosi, chiamato costantemente in causa dai tagli di De Bruyne, dalle incursioni di McTominay e di un Anguissa costantemente a trazione anteriore.
È proprio questa imprevedibilità ad essere tra le armi vincenti della squadra di Conte 2.0, unita a un centrocampo versatile ma di grande versatilità. Anguissa è una spina nel fianco degli avversari, mordendo le caviglie all'occorrenza ma proponendosi in attacco con tutta la sua forza fisica e tecnica, supportato dal genio di Lobotka metronomo e ragionatore con stile e tranquillità, sganciando al contempo McTominay tra lavoro oscuro e tanta precisione. Un'identità più completa rispetto a quella dello scorso anno, che ha reso gli azzurri ancor più cinici, versatili e concreti sotto porta.
Il Manchester City di Guardiola non ha assolutamente bisogno di presentazioni o convenevoli. È una corazzata di estrema qualità, compatta, con un attacco da far invidia davvero a chiunque. Un nome su tutti, così clamoroso e quasi scontato da sottolineare: Erling Haaland, che ha siglato una splendida doppietta proprio la scorsa domenica nel derby casalingo contro lo United, dimostrando tutta la sua tecnica, forza fisica e imprevedibilità tra le linee. Guai a dargli spazio, a farlo girare, a concedergli un secondo in più di pensiero: non riuscirai più ad arginarlo.
Sarà molto interessante vedere come Conte deciderà di limitarlo, se con un raddoppio di marcatura, a zona o semplicemente affidandolo a Buongiorno, esordiente in Champions ma specialista negli anticipi coraggiosi. Per gli azzurri mancherà Rrahamani, ancora acciaccato e sarà chiamato con tutta probabilità Beukema, che ha ben figurato anche contro la Fiorentina limitando insieme ai compagni di reparto Kean. Ma il City non è solo Haaland: alle sue spalle ma neanche troppo, il genio di una vecchia conoscenza della serie A, Tijani Reijnders, la qualità di Doku e Rodri con tutta la classe di Bernardo Silva e Phil Foden. Mica male.
Non c'è big che si rispetti che non abbia anche una difesa solida. Il Napoli ne ha fatto un fortino per la conquista lo scorso anno del quarto tricolore, imparando anche a gestire le partite più complicate tra giro palla e possesso, soffrendo all'occorrenza e vincendo di "corto muso". Veder fare, saper fare insomma ma in Champions contro le big d'Europa è una situazione sicuramente molto meno replicabile. La difesa può essere un piccolo tallone d'Achille della squadra di Guardiola, non in quanto a talento ma a spazi concessi: ce ne saranno, anche tanti e il Napoli dovrà essere bravo a sfruttarli ma senza sbilanciarsi troppo, rischiando il contropiede.
Se però gli azzurri possono riuscire a saltare la difesa e trovarsi soli davanti alla porta, c'è un altro ostacolo da superare: si tratta di Gigio Donnarumma, alle sue prime pagine sportive con il City e che si è presentato già al meglio contro lo United, meritandosi una splendida standing ovation. Per lui sentimenti contrastanti: cuore napoletano, italiano doc ma voglioso di conquistare sempre più il cuore dei tifosi del City. Gli stessi che promettono un tributo più che doveroso al ritorno di Kevin De Bruyne proprio all'Ethiad, che è stato il suo stadio, la sua casa, per ben 10 anni. A dimostrazione che questa Manchester City-Napoli è davvero speciale, in ogni suo aspetto.
In che porzione di campo si deciderà quindi Manchester City-Napoli? Sicuramente a centrocampo, con un'affascinante sfida tra i maggiori talenti. Dovrà essere questo reparto, abile da ambo le parti, a riuscire a filtrare al meglio saltando l'uomo e recuperando palloni importanti, sfruttando la fantasia dei suoi singoli per innescare gli attaccanti e prendere in controtempo la difesa.
Uno sguardo speciale va posto anche nel reparto più arretrato e agli estremi difensori: nel caso di impiego di Milinkovic-Savic per il Napoli si ha la possibilità di giocare più la palla e innescare con il lancio lungo gli attaccanti mentre con Meret il filtro tra i reparti con Lobotka potrebbe fare la differenza, così come gli attaccanti azzurri dovranno essere abili non solo a superare la difesa citizens ma anche a sorprendere Donnarumma. Al di là della doverosa lavagna tattica però, la sfida sarà tutta da vivere, votata all'imprevedibilità più totale e, tutto sommato, è proprio questo aspetto poco razionale che ci fa davvero amare il gioco del calcio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA