La rivalità Milan-Napoli non può paragonarsi ai derby locali, ma è degna di una tradizione che è coerente negli anni. Come spesso analizzato, le rivalità fra squadre di calcio del nord e del sud è proprio derivata da motivi politici. La competitività per le alte posizioni in classifica, è stata sempre di pertinenza settentrionale. Alle squadre meridionali, era disposta l'orgoglio di calcare quegli stadi, e, magari, la soddisfazione di strappare un punto.
LA RIVALITA'
Milan-Napoli: lo scontro scudetto che rievoca gli anni Ottanta

Riguardo il triennio/decennio d’oro (Maradona per il Napoli; l'avvento di Berlusconi per il Milan) ha dato al confronto i suoi momenti indimenticabili, con partite e titoli che hanno segnato la memoria collettiva. Ancora oggi, quando le due squadre si incontrano, si respirano storia e passione.
Cenni storici: la rivalità fra Napoli e Milan

La rivalità nasce soprattutto per il diverso peso storico e geografico dei due club: il Milan (fondato nel 1899) è una delle grandi istituzioni del calcio italiano del Nord; il Napoli (nato ufficialmente nel 1926) rappresenta la grande città del Sud che per decenni ha combattuto per affermarsi tra le élite del calcio nazionale. Per buona parte del Novecento il confronto non è stato una rivalità «costante» ai vertici: il Milan vive stagioni vincenti alternate a periodi di crisi, mentre il Napoli fatica ad affermarsi stabilmente.

Milan-Napoli inizia ad essere una partita molto più sentita dalla metà degli anni ottanta. L’arrivo di Diego Armando Maradona (1984) cambia radicalmente il profilo del Napoli: la squadra conquista il suo primo Scudetto 1986–87 e poi il secondo 1989–90, trasformandosi in una reale alternativa alle grandi del Nord. Contemporaneamente il Milan torna a investire e a vincere dopo l’acquisto da parte di Silvio Berlusconi (1986) e l’arrivo di Arrigo Sacchi e dei fuoriclasse olandesi (Gullit, Van Basten, Rijkaard). Il culmine della tensione sportiva tra le due squadre si tocca specialmente nella stagione 1987–88, quando Milan e Napoli si affrontano in match decisivi — tra cui la famosa trasferta al San Paolo dove il Milan impone un 3–2 che si rivelò decisiva nella corsa allo scudetto di quella stagione, che dopo una stagione sul golfo, tornò all'ombra della Madonnina.
Una rivalità che si rinnova

Da quando il Napoli è risorto dalle ceneri del fallimento, la sfida col Milan è un appuntamento fisso sul calendario di serie A. In ordine sparso: l'autorete di Denis che batte Iezzo, il 3-1 del Napoli all'ultima di campionato che esclude il Milan dalla Champions, il 5-2 e l'esordio di Pato, le due vittorie del Napoli che avevano il sapore dello scudetto, tra il gol di Simeone e quello di Lukaku, e lo 0-4 al Maradona nelle contestazioni dei tifosi.
Le due, si sfideranno domenica sera nel posticipo della quinta giornata di serie A. Il Napoli è a punteggio pieno, grazie alle vittorie con il Sassuolo, il Cagliari, la Fiorentina e Pisa. I rossoneri di Allegri, invece, hanno toppato l'esordio contro la Cremonese, poi hanno infilato tre vittorie consecutive contro Lecce, Bologna ed Udinese.

Sebbene è solo la quinta di campionato, questa partita può già aspergersi della benedizione di uno scontro scudetto. Così come gli azzurri di Conte lo scorso anno, il Milan di Allegri non disputa competizioni europee: un vantaggio non da poco, nell'economia per lottare fino in fondo per scucire lo scudetto al Napoli. Questi ultimi, oltre ad essere la squadra da battere, saranno impegnati a fare bella figura in Europa.
Milan-Napoli, domenica alle 20:45
—La Scala del calcio sarà addobbata di rossonero e d'azzurro. Il Napoli è primo in classifica a punteggio pieno con dodici punti, mentre il Milan ne ha dieci. Conte ed Allegri non sono allenatori conosciuti per il bel calcio. Probabilmente mancherà lo spettacolo, sicuramente non mancherà la concentrazione di due squadre che puntano in alto.
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