Napoli e Inter, scontri epici e campioni indimenticabili: i 5 fotogrammi storici

[tps_title]I 5 fotogrammi storici della sfida tra Napoli e Inter[/tps_title] Sfogliando il libro dei ricordi calcistici, le sfide tra Napoli e Inter hanno sempre rappresentato il punto più alto ed emozionante di interi campionati. Non c'è bisogno di scavare troppo nel passato per ritrovare delle incredibili sensazioni: dal pareggio di Billing all'ultimo respiro che ha regalato il quarto scudetto agli azzurri nella scorsa stagione, passando per le prodezze di Maradona e Zenga, tra numeri da record e grandi delusioni. Insomma, la sfida tra partenopei e meneghini non è mai scontata né banale e quale miglior avvicinamento al big match di domani sera allo stadio Maradona se non ripercorrendo i 5 fotogrammi storici tra scontri epici e campioni indimenticabili delle due squadre. [tps_title]Il pari in rimonta del 1982[/tps_title] In una macchina del tempo virtuale, torniamo indietro a quando i calzoncini dei calciatori erano ancora corti, non esistevano le pay per view e i big match si vivevano o allo stadio o, nostalgicamente, alla radiolina. Il 17 ottobre 1982 si gioca subito Inter-Napoli, tra le gare più sentite della stagione, con i nerazzurri ostacolo sempre duro da superare per gli azzurri. Si tratta della sesta giornata di serie A, iniziata per gli ospiti non di certo nel migliore dei modi con soli tre punti e il neo tecnico Massimo Giacomini che non riesce a dare brio alla sua squadra. Il primo tempo è privo di emozioni e il risultato si blocca sullo 0-0, che va più che bene ai partenopei. Nella ripresa però, i padroni di casa premono il piede sull'acceleratore e passano in vantaggio al 56' con Lele Oriali. Chissà se avrebbe potuto anche solo immaginare che 43 anni dopo sarebbe stato tra gli artefici di uno storico scudetto all'ombra del Vesuvio. Ma quella sera nel cuore e nella mente c'è solo l'Inter, raddoppiando il passivo al 76' con Altobelli su calcio di rigore. La gara sembrava virtualmente finita ma è proprio in quel momento che avviene la magia: prima Criscimanni all'86' e poi Raimondo Marino al 90' danno vita a una storica rimonta azzurra, incastonando romanticamente il big match nella storia del calcio italiano. [tps_title]L'iconico duello Maradona vs Zenga[/tps_title] La sfida tra Napoli e Inter non passa soltanto per le differenze delle due città, i percorsi sportivi tra delusioni e vittorie, trionfi e lacrime ma soprattutto per l'eterna sfida tra i suoi incredibili campioni. A metà degli anni '80 tra le più affascinanti c'è stata quella tra Diego Armando Maradona, il Pibe de Oro che ha incantato tutto il mondo con le sue magie e Walter Zenga, portierone con la maglia a strisce nerazzurre che davanti al calciatore più forte di tutti i tempi palesava grande concentrazione, dando vita a prestazioni da standing ovation. Tra i momenti che hanno visto i due giocatori faccia a faccia l'uno contro l'altro, c'è quello del 10 aprile 1988 all'allora stadio San Paolo. L'impianto di gioco di Fuorigrotta era gremito come sempre, con i partenopei ancora in corsa per il secondo scudetto consecutivo. In campo i riflettori sono tutti per il 10 azzurro, che sblocca il risultato al 21' in un match molto tirato, difficile da interpretare. Il direttore di gara fischia una punizione a favore degli azzurri ed ecco che il pallone va subito sui piedi di Maradona, lo specialista del calcio piazzato. Davanti a sé Zenga, tra i migliori del ruolo, che sistema al meglio la barriera. Tre, due uno....è gol. Un incredibile, magico, assurdo gol. L'estremo difensore è incredulo, pronunciando una delle frasi più ricordate nella storia del calcio: "Non c'è nulla da fare", quasi rassegnato davanti a cotanta bellezza. [tps_title]Inter-Napoli del 1989 con lo scudetto dei record[/tps_title] Voliamo così al 28 maggio 1989. Questa volta, il predominio del campionato e del match contro il Napoli è totalmente di marca interista. Quello contro la truppa azzurra è uno dei match più iconici che sancisce la vittoria del tredicesimo scudetto dell'Inter, considerato come quello dei record. La squadra di Trapattoni è carica per non mancare il suo appuntamento con la storia, conscio che quella contro Maradona e Careca è da sempre un match ostico, nonostante i 7 punti di vantaggio in classifica. Le consuete parate di Zenga suonano come un segnale di battaglia ma è il Napoli che passa in vantaggio con Careca al 36'. Nella ripresa in campo c'è soltanto l'Inter: Berti sigla il fulmineo pareggio con una stoccata al volo deviata da Fusi, poi il raddoppio con una punizione potentissima di Matthäus che fa partire la festa nerazzurra interrompendo così i sogni di rimonta azzurri e consegnando il tredicesimo scudetto alla sua squadra, con ben 10 punti di vantaggio rispetto alle inseguitrici e 4 giornate d'anticipo. Ma non solo: quel successo propiziò un finale di stagione incredibile per l'Inter, che terminò l'annata sportiva col record di 58 punti. [tps_title]Il ritorno in Champions e la festa al Maradona[/tps_title] Torniamo ai giorni più recenti e voliamo al 15 maggio 2011. Un'epoca completamente diversa per il Napoli che si gode il momento d'oro dell'era De Laurentiis, entusiasmando l'Italia intera. Le aspettative iniziano a crescere, così come c'è da portare a casa un appuntamento importante con la storia. All'allora stadio San Paolo arriva la corazzata Inter ma gli azzurri hanno bisogno di almeno un punto per centrare il piazzamento Champions matematico. Un traguardo che significherebbe tantissimo per la squadra e per la città, che vuole sognare con quella melodiosa musichetta europea. Come sempre in campo è gara vera, con l'Inter di Leonardo già super qualificata in Champions e senza pretese per la stagione. In avvio la strada diventa subito in salita: ci pensa Milito a servire Eto'o che scardina la porta avversaria, portando i suoi avanti di un gol. Il Napoli non ci sta a mollare la presa e sospinto dai tifosi di casa, allo scadere del primo tempo trova il pari con un'azione bellissima: rimessa lunghissima di Campagnaro, colpo di testa di Maggio e mischia in area piccola con Zuniga che trova il tap-in decisivo. Nella ripresa sarà l'azzurro a sfiorare la doppietta personale, con le due squadre che non si fanno più male: è Champions League per il Napoli, con l'incredibile festa in campo insieme ai tifosi che esplodono di gioia. [tps_title]Il lampo di Billing per il quarto tricolore napoletano[/tps_title] Nel nostro personalissimo amarcord, tra le emozioni dei vari Napoli-Inter prende assolutamente posto anche quella della scorsa stagione, fondamentale per la conquista del quarto scudetto da parte degli azzurri. Al Maradona arriva la rivale principale dello scudetto, procedendo punto a punto. I nerazzurri hanno un vantaggio di una lunghezza sul Napoli ma a Di Lorenzo e soci basterebbe anche un pareggio per sperare quanto prima nel sorpasso. L'importante è non perdere e cercare di non subire gol. Purtroppo le regole del campo stravolgono spesso i piani tattici della settimana e al 22' sono gli ospiti a passare in vantaggio con una magia su punizione pennellata da Dimarco che si insacca morbida nel sette. Imparabile. I minuti scorrono e il Napoli prova il forcing: Politano e Lukaku vanno vicinissimi al pareggio ma sembra una serata stregata. Il Maradona spinge, gli azzurri giocano bene, sono solidi in difesa ma non riescono a scardinare il fortino nerazzurro. Manca pochissimo prima del recupero ed avviene ciò che nessuno poteva aspettarsi: è l'87' quando Lobotka trova la traiettoria perfetta per il neoentrato Billing che di riflesso ribadisce in rete dopo la parata di Martinez. Lo stadio eplode in un boato incredibile, per un pareggio che vale oro. Proprio quel punto, che poi ha regalato a fine stagione il tricolore alla squadra di Conte. Tutto il resto poi, è storia, la stessa che si vivrà domani pomeriggio al Maradona per una Napoli-Inter tra duelli, spettacolo e si spera tante emozioni.