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Palermo-Venezia, il derby di Zamparini: la storia dell’ex presidente

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Stasera alle 20:30 giocheranno Palermo e Venezia, due squadre che hanno vissuto il loro massimo splendore sotto la guida di Maurizio Zamparini, che per circa un ventennio è stato presidente prima dei lagunari e poi dei rosanero
Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 

Forse è stato l'ultimo presidente romantico di un calcio ingolfato da lingue straniere e fondi extraeuropei. Maurizio Zamparini è stato, di sicuro, il presidente più vulcanico e sorprendente degli ultimi vent'anni. Competente ed appassionato, Zamparini è stato prima presidente del Venezia, e poi del Palermo. Prima dei lagunari, è stato presidente del Pordenone, a metà degli anni ottanta. Palermo-Venezia, stasera alle 20.30, si giocano un pezzo per la promozione in massima serie.

Zamparini diventa presidente del Venezia

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Maurizio Zamparini comincia la sua esperienza nel mondo del calcio acquisendo le quote del Pordenone fra il 1986 ed il 1987, per poi cederle in favore dell'acquisizione delle quote maggioritarie del Venezia, di cui era già sponsor con i suoi centri commerciali. Nel luglio dell'87, Zamparini fonde il Venezia con l'altra squadra comunale del Mestre; in quattro anni di sua presidenza, il Venezia di Zamparini conquista la serie B, e sotto la guida di Walter Novellino raggiunge la massima serie alla fine degli anni novanta.

 

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Alla guida del Palermo, in A dopo 31 anni

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La massima potenza di Zamparini è stata raggiunta in Sicilia. Il presidente lascia il Venezia a luglio del 2002 e acquisì le quote maggioritarie del Palermo, detenute da Franco Sensi, già presidente della Roma. Sotto la guida del vulcanico presidente, la squadra rosanero conquista prima la serie A dopo trentun anni di assenza, per poi guadagnare per molti campionati consecutivi la qualificazione nelle coppe europee. Nel 2011, il Palermo raggiungeva anche una storica finale di Coppa Italia, persa a Roma contro l'Inter.

In rosanero ci sono stati anche tanti picchi verso il basso, soprattutto nel secondo decennio della sua presidenza. Ci sono state due retrocessioni fra il 2013 ed il 2016, ed anche il momentaneo passaggio di mano al compianto Paul Baccaglini nel 2017. Dopo esser diventato nuovamente nuovo presidente del consiglio di amministrazione, verso la fine del 2018 cede l'intero pacchetto azionario ad una società londinese.

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