Autore di una splendida doppietta nella sfida tra Romania e Cipro, Razvan Marin è intervenuto ai microfoni di DigiSport a margine della sfida valida per la sesta giornata di Nations League del girone C: “Non sono abituato a questo ruolo ma sono contento di poter aiutare la squadra. Ho detto anche l'ultima volta, quando ho segnato su rigore, che volevo che il gol successivo fosse su azione. Penso che abbiamo iniziato molto bene la partita, li abbiamo presi dall'alto, abbiamo messo pressione a uomo.”
LE PAROLE
Cagliari, Marin: “Voglio arrivare in una squadra migliore, penso di averne le capacità”
Cagliari? "Voglio arrivare in una squadra migliore"
Il bilancio della Romania, sua nazionale di appartenenza, è positivo, con tre gironi conclusi al primo posto, un risultato mai ottenuto prima dalla nazionale: “Negli ultimi due o tre anni abbiamo avuto un periodo molto buono, soprattutto se parliamo dei risultati dell'Europeo. Abbiamo concluso tre gironi al primo posto, non credo che fosse mai successo prima a livello nazionale” . Tuttavia, Marin non si accontenta e individua gli aspetti su cui migliorare: “Per migliorare dovremmo controllare di più il gioco, avere possesso palla, questo è quello che ci chiede anche Lucescu. Possiamo farlo perché abbiamo giocatori di qualità, giocatori tecnici”. Anche a livello personale il centrocampista classe , attualmente in forza al Cagliari si sbilancia: “Penso solo alla Nazionale e al Cagliari. Vedremo cosa accadrà in futuro. Voglio arrivare in una squadra migliore e penso di avere le capacità per giocare a questo livello".
Sulla sfida tra Romania e Kosovo
Il centrocampista romeno è tornato anche sulla sfida precedente tra Romania e Kosovo, sospesa per abbandono del campo da parte dei giocatori kosovari: “Non ho alcuna emozione, non ho motivo. Non si trattava di razzismo. L'arbitro non ha permesso loro di entrare nello spogliatoio. È normale che la UEFA ci dia la partita al 'tavolo verde'". Marin sottolinea come la sua posizione sia legata ad una questione puramente sportiva, difendendo l'integrità del gioco e respingendo ogni insinuazione politica: “Spero che non ci siano interessi politici perché la politica non c'entra nel calcio”. Il centrocampista romeno ha posto l'accento sul rispetto, un valore che sente essere stato messo in discussione dall'atteggiamento degli avversari: “Con quello che hanno fatto hanno dimostrato che non ci rispettano, che non rispettano il lavoro che facciamo”.
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