In questa torrida estate l'argomento preferito degli italiani rimane sempre ed inequivocabilmente il calciomercato. Tra il caffè della mattina, l'insalata di riso di mezzogiorno e le prime foto di Calafiori all'Arsenal, sotto l'ombrellone c'è sempre spazio per la Gazzetta dello Sport arrotolata in fondo alla borsa del mare. Il mare, appunto, e l'orizzonte lasciano libero spazio alle fantasie più nascoste e ai sogni perversi dei tifosi. Gli appassionati del pallone immaginano l'undici titolare della squadra del cuore con la stagione che verrà ormai alle porte.
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Calafiori e i tortellini in brodo, Osimhen e il ritratto a Parigi, Zaniolo come Eto’o
Il salvadanaio e il sogno Calafiori
—In una Serie A povera e risparmiosa le grandi squadre provano a rinforzarsi ma anche svuotando il salvadanaio dei risparmi con le monetine non si va da nessuna parte. Il Milan ha chiuso per Morata senza spendere una fortuna, l'Inter è ormai specialista nei parametri zero e medita se dopo Taremi serve altro. La Juventus cerca un accordo per Koopmeiners, ma la bottega di Bergamo vende a peso d'oro e i pezzi più pregiati costano tanto. E pensare che i bianconeri sognavano addirittura Calafiori.
Un Messi qualunque a Roma e Osimhen...
—Il Napoli è in attesa che da Parigi arrivi l'offerta milionaria per Osimhen che non vede l'ora di andare a mangiare croissant sotto la Tour Eiffel, tra le vie di Montmartre qualcuno gli ha già fatto un ritratto. Lukaku scalpita perché riabbracciare il mentore Conte sotto il Vesuvio è il sogno che aveva da bambino. A Roma è sbarcato Soulé che è stato accolto come un Messi qualunque. Sull'altra sponda del Tevere l'addio di Kamada che ha scelto il Crystal Palace, ha dato adito alla rivolta dei tifosi. Per dovere di cronaca i primi gol di Immobile in Turchia sono pesanti da digerire per chi lo aveva dato per bollito come la minestra della nonna.
Tortellini in brodo e addio Calafiori
—Per ovviare alla carestia di soldi che tarpa le ali ai sogni dei tifosi, ci si inventa la qualunque e quasi quasi a Bologna qualcuno sostiene che l'addio di Calafiori sia positivo. Con rispetto parlando, il ragazzo avrebbe meritato di più. Meglio il caos di Londra che una tranquilla sera in una trattoria sotto le Due Torri a mangiare tortellini in brodo.
Gasp come Mou
—Prima dei titoli di coda non dimentichiamoci della faccia di Zaniolo con la nuova maglia. Anche qui i detrattori sostengono che tra sei mesi cambierà ancora casacca, chi crede in Gasp come un Dio Greco confida che il ragazzo si metterà a disposizione del tecnico come fece Eto'o con Mou l'anno del Triplete.
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