
L'Associazione dei Calciatori Spagnoli (AFE) ha difeso ieri, in una nota, i giocatori della Nazionale spagnola Rodri Hernández e Álvaro Morata.
PROSEGUE IL CASO
L'Associazione dei Calciatori Spagnoli (AFE) ha difeso ieri, in una nota, i giocatori della Nazionale spagnola Rodri Hernández e Álvaro Morata.
La presa di posizione arriva dopo che la UEFA ha aperto un procedimento disciplinare. I due sono accusati di aver violato quattro regole per aver cantato "Gibilterra è spagnola" durante le celebrazioni per la vittoria dell'Europeo.
In un comunicato ufficiale, infatti, l'organismo presieduto da David Aganzo si è espresso a favore dei due. Per la AFE le azioni contro Rodri e Morata sono un "attacco intollerabile alla libertà di espressione di due lavoratori".
"I fatti su cui la UEFA sta indagando sono avvenuti al di fuori dell'ambiente di lavoro in cui i due calciatori svolgono la loro professione - ha dichiarato la AFE nel comunicato stampa sopra citato -".
"Stavano semplicemente festeggiando con i loro tifosi il successo del giorno precedente. Questa celebrazione non ha avuto luogo nel luogo di lavoro dei giocatori".
"La UEFA non ha il potere di emettere un ordine disciplinare, e tanto meno di sanzionare, due persone che si sono espresse liberamente lontano dal loro ambiente di lavoro e al di fuori della competizione".
"La AFE si rende conto che si tratta di un provvedimento arbitrario e ingiusto, un attacco alla libertà di espressione dei calciatori e un'interferenza nella loro libertà personale".
Inoltre, la AFE ha riferito che nel caso in cui Rodri e Morata venissero sanzionati, la situazione equivarrebbe a "una sorta di stato di polizia" che si scontrerebbe frontalmente con le disposizioni dell'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
La AFE, poi, ha aggiunto che se la minaccia della UEFA verrà messa in atto, si rivolgerà all'Unione Europea per ottenere protezione e tutela per Morata e Rodri. Come? "Riservando al sindacato il diritto di adottare altre misure per proteggere i diritti e le libertà" di entrambi i lavoratori.
"Vale la pena ricordare che la UEFA non ha mai agito in passato di fronte a eventi simili a quelli ora denunciati, creando così un pericoloso precedente", conclude la AFE.
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