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Ct Belgio conferma: “Lukaku è importante per noi, non solo in campo…”

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Domenico Tedesco, commissario tecnico del Belgio, ha parlato del momento di Romelu Lukaku in vista dei prossimi match di Nations League.
Gennaro Di Finizio

Si parla tanto in queste settimane di Romelu Lukaku e di quello che è stato fino a questo momento il suo apporto al Napoli in questa fase iniziale della stagione. I numeri, a dirla tutta, non sono nemmeno così negativi: 4 gol e 5 assist fino a questo momento, ma è evidente che la piazza si aspettava molto di più da chi ha preso il posto di Victor Osimhen.

Lukaku, però, è arrivato tardi all'ombra del Vesuvio proprio per "colpa" di Osimhen e della tardiva cessione del nigeriano che è andato via da Napoli soltanto allo scadere della sessione estiva, in prestito al Galatasaray: il Napoli, insomma, non è nemmeno riuscito a chiudere la questione in maniera definitiva.

Conte, però, ha chiarito fin da subito quanto Lukaku sarebbe stato importante per la causa, e cosi Aurelio De Laurentiis si è fidato del tecnico ed ha deciso di accontentarlo, portando il giocatore belga in azzurro ed affidandogli le chiavi dell'attacco.

Belgio, le parole del ct per Lukaku

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Dopo aver deciso di non aggregarsi alla nazionale nella scorsa tornata di match di Nations League, Lukaku questa volta ha risposto alla convocazione del Belgio. Domenico Tedesco, commissario tecnico della compagine belga, ha speso belle parole per il centravanti del Napoli nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

 

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"È bello, perché Rom è molto importante per noi. Non solo in campo, ma anche fuori. Con lui ci siamo sentiti a lungo. È fondamentale farlo perché ogni giocatore ha le sue necessità", ha detto Tedesco alla rosea.

Parole che 'assolvono' Lukaku dalle critiche dei tifosi di questi giorni: "Poi non voglio costringere nessuno se non se la sente. Romelu me l’aveva detto a settembre, è arrivato tardi a Napoli, non ha fatto la stessa preparazione e ne aveva bisogno. Dunque mi ha chiesto di restare a lavorare col club perché non era pronto", le sue parole.

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