INTER-FROSINONE 2-0

Frosinone, Di Francesco: “Dovevamo essere più bravi nelle occasioni avute”

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A San Siro il match è deciso dalle reti di Dimarco e Calhanoglu. Quinta sconfitta in campionato per i giallazzurri che hanno quindici punti dopo dodici giornate
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

La quinta sconfitta in campionato del Frosinone arriva sul campo dell'Inter. L'allenatore Eusebio Di Francesco ha commentato così la gara ai microfoni di Dazn: "Se Dimarco ha tirato in porta è un fenomeno. Solo complimenti. Quando prendi un gol così non puoi dare responsabilità a nessuno, neanche al portiere che doveva stare in quella posizione. Capita raramente di vedere gol così. Oggi abbiamo preso due gol particolari, anche un rigore così così, per una scivolata di un nostro difensore. C'è stata un po' di malasorte, ma l'Inter ha calciatori come Dimarco che possono fare la differenza da un momento all'altro”.

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"Se sono soddisfatto comunque? C'è dispiacere per non aver portato a casa i punti dopo questa prestazione - continua il tecnico dei giallazzurri -, per quanto fatto nel primo tempo dovevamo andare al riposo sullo 0-0. Dovevamo essere più bravi quando abbiamo avuto l'opportunità di far male all'Inter, specialmente Soulé ha fatto 3-4 giocate straordinarie ma doveva determinare un po' di più calciando in porta. Ci sono degli episodi particolari che però fanno parte del calcio, a volte girano a favore e stasera sono girati contro. Non abbiamo avuto paura di affrontare l'Inter, non posso dire niente ai miei ragazzi. Ce la siamo giocata alla grande. Perché ho schierato una linea difensiva a tre? Loro sono molto bravi ad arrivare con i quinti, volevo coprire l'ampiezza. L'Inter è la squadra che crossa di più in Serie A e volevamo avere una superiorità numerica esterna. Ma uscivamo anche con i quarti, con i quinti, con i centrali, non è cambiata l'interpretazione. Volevo palleggiare a tre dietro per creare delle ampiezze in fase di possesso. Noi lavoriamo sui principi, non su un sistema di gioco unico, in base alle squadre che andiamo ad affrontare. Il concetto è di lavorare su determinate situazioni, è dall'inizio dell'anno che proviamo a fare queste partite. Poi ci sono squadre che ti portano a difendere basso, ma il principio è quello di riconquistare palla dall'altra parte. I ragazzi credono nei principi che stiamo adottando, più che nei sistemi. Qual è il miglioramento che cerco adesso? Dobbiamo essere un po' più bravi quando perdiamo palla a compattarci meglio nella nostra metà campo. E negli ultimi 15-20 metri dobbiamo trovare soluzioni alternative. Il concetto di osare va fatto anche quando si attacca: qualche giocata in più in verticale diventa importante per far male a una squadra con l'Inter, contro cui non si può giocare sulla fisicità e sui cross, servono giocate strette e veloci".

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