L'ex difensore di Milan e Lazio riprende in mano i biancorossi e fissa la rotta verso la salvezza: "Io ci credo moltissimo"
Dopo quattro sconfitte consecutive e un cambio di guida tecnica, il Monza si gioca tutto all’U-Power Stadium contro il Lecce. La salvezza è ancora alla portata, ma per tenere vivo il sogno serve una vittoria immediata. A riportare fiducia e determinazione sulla panchina dei brianzoli è Alessandro Nesta, richiamato al posto di Bocchetti per invertire la rotta.
Verso Monza-Lecce, le parole di Nesta
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Alla vigilia del delicato match, il tecnico ha parlato in conferenza stampa, facendo chiarezza sul momento della squadra e sulle sue intenzioni: "Ho avuto tre giorni a disposizione per poter lavorare, ho visto i nuovi e hanno portato entusiasmo. Chi è rimasto va tirato su di morale. La squadra viene da una partita pesante come quella persa a Roma contro la Lazio. Siamo una formazione da assemblare e motivare. Io sono stato mandato via per i risultati. Quello che mi era mancato non era la tattica, la mia mancanza è stata accendere la squadra".
Nesta non si nasconde e crede fermamente nella possibilità di centrare l’obiettivo: "Io credo moltissimo nella possibilità di raggiungere la salvezza. Mi hanno chiamato che ero in Sudafrica. Sono tornato perché ci credo e perché sono andato via bene da questo club. L’esonero è stato dettato dalla classifica e non da altri motivi. Nella mia prima esperienza in Serie A ho fatto 10 punti in 17 partite, questa è la mia seconda chance. Non mi è stato dato nessun obiettivo e se riusciamo a salvarci veramente facciamo una grande impresa. Per la gara con il Lecce recuperiamo Caprari e D’Ambrosio, gli altri invece sono ancora tutti out. Le precedenti partite con Bocchetti? Le ho viste tutte e la prima a Parma è stata quella più intensa e anche quella dove si manifestò il solito difetto di questa squadra".
Alle critiche dei tifosi sul suo presunto atteggiamento passivo in panchina, Nesta ha replicato con fermezza: "Personalmente odio la gente che si mette in esibizione, giusto per farsi vedere. Non sono mai stato così. Non ho mai avuto bisogno di questi giochini. Parlate con i giocatori e chiedete se sono molle. Chiedete a Gianluca Caprari per esempio".
Un passaggio fondamentale riguarda il mercato di gennaio, che ha visto diverse cessioni importanti, tra cui i vari Maldini, Pablo Marì, Djuric e Bondo: "Chi è andato via lo avrà fatto per le sue ragioni. Sono stato sfortunato perché sono andato via all’inizio del mercato e sono rientrato alla fine. Il mercato distrae, ora siamo tutti concentrati per l’obbiettivo. Keita Balde? Lui sa giocare a calcio, è fermo da tanto ma è forte. Lo convoco".
Infine, un pensiero sul VAR e il suo impatto sulle partite: "Chi è toccato dal VAR si arrabbia, penso che dovranno rivedere qualcosa senz’altro".