La prima partita alla guida della Roma per la sua terza avventura giallorossa non è certamente morbida per Claudio Ranieri. Il 73enne tecnico testaccino siederà sulla panchina giallorossa dopo l'esonero di Ivan Juric nel match in programma contro il Napoli allo Stadio Diego Armando Maradona.
Verso Napoli-Roma
Roma, Ranieri: “Io come Harry Potter? Non sono un mago, bisogna rialzarsi”
Sfida subito impegnativa per Dovbyk e compagni contro la capolista di Antonio Conte. Ranieri ha parlato così in conferenza stampa in vista della gara in programma domenica alle 18:00 e valevole per la tredicesima giornata di Serie A: "Il Napoli di Conte è in auge e sta facendo bene. Sarà una partita bella e difficile. Per noi e per loro. Mi è difficile dire questa squadra ha mentalità o non ce l'ha. Io credo che quando perdi entri in una spirale negativa. Loro devono avere fiducia in loro stessi e nei compagni. Bisogna fare risultati di fila, la qualità della squadra è buona. I calciatori vanno supportati da me e da tutti quelli che sono dietro. I tifosi sono la prima cosa. L'anima della squadra. L'allenatore può essere bravo o meno. Noi dobbiamo tirarceli dietro con ottime prestazioni. Il calcio è semplice".
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—Ranieri prosegue: "Dybala? L'ho visto oggi per i primi 20 minuti. Lasciatemi parlare con lui e con il fisioterapista. Non so quanti allenamenti deve fare prima di stare bene. Dybala va aiutato, bisogna capire perché c'è il dolore. Io ci ho parlato in questi giorni, il ragazzo è propositivo. Io sono uno di quelli che non vuole rischiare di perdere un giocatore. Abbiamo tre partite in sequenza, voglio capire quello che mi può dare. Hummels? Si è già allenato qualche giorno fa con me. Mi lascia sereno di poter decidere come voglio".
Ranieri ammette che la pressione nel suo mestiere ce l'ha sempre avuta in carriera: "Io come Harry Potter? Io ringrazio i tifosi per la fiducia e le manifestazioni di affetto. La pressione in carriera l'ho sempre avuta, altrimenti non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti. Deve tornare a fare ciò che deve fare. Non serve un mago".
Sulle condizioni di Dovbyk e Pellegrini: "Dovbyk sta bene. Pellegrini deve saper reagire ai fischi. Il ragazzo è un po' introverso per essere romano. Lui soffre dentro ma deve saper reagire alle avversità. Sono sicuro che reagirà. Come ho trovato lo spogliatoio? Se Juric l'ha trovato triste immaginate io. Per questo ho parlato con i giocatori del bambino che c'è dentro di loro. Io gli ho ricordato come eravamo tutti. Voglio che loro tirino fuori il sogno che avevano da bambini. Ci pagano per questo. Il nostro è un mestiere bellissimo. Sono caduti in basso, ma solo chi cade può rialzarsi".
Infine sul ruolo in campo di Cristante: "Cristante tra i tre dietro? Sì può fare, lui può giocare lì. Ma se c'è Hummels perché deve giocarci Cristante? Tante volte l'allenatore fa delle mosse che sembrano strane ma lui sta tutti i giorni con i giocatori quindi sa cosa deve fare. E non è che io dico una cosa e poi mi smentisco per un altro motivo. Io seguo la squadra e so chi può darmi cosa. Non ci sono più moduli fissi, ormai tutte le squadre cambiano in corsa".
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