La Juventus esce ridimensionata dalla stagione appena conclusa. Con Cristiano Giuntoli nei piani alti della società e Thiago Motta in panchina tutti hanno deposto grandi aspettative verso una stagione da protagonisti. Queste, però, non sono state soddisfatte nonostante i bianconeri abbiano strappato un pass per la prossima Champions League. Il calcio di Motta è stato espresso soltanto a sprazzi nel poco tempo che ha avuto a disposizione, e con Tudor non è stata trovata la continuità di risultati ricercata. Tant'è che la certezza matematica del quarto posto è arrivata soltanto all'ultima giornata, a seguito della vittoria sul campo del Venezia.
I voti
Top e flop della stagione della Juve: dal predestinato Yilidz a capitan Locatelli, passando per un opaco Koop

Non è una stagione particolarmente positiva, soprattuto perché la Juventus tra le prime 8 in classifica è quella che ha collezionato meno vittorie. È mancato coinvolgimento emotivo, piglio, ad un certo punto della stagione i tifosi hanno anche messo in discussione i singoli calciatori, sostenendo che scendessero in campo con troppa sufficienza e poco amore verso i colori. Ad ogni modo, il risultato è stato portato a casa in un modo o nell'altro. E con una stagione terminata, ma che presto ripartirà con il Mondiale per Club negli Stati Uniti, possiamo tirare le somme dividendo i top e i flop del campionato appena concluso.
I top della stagione
Kenan Yildiz
—Nella Juventus c'è un calciatore che tocca il pallone in modo differente: è turco, esulta come Del Piero e dribbla come se giocasse al campetto con gli amici. Yildiz è stato il leader tecnico della Juventus, pedina inamovibile sia sotto Thiago Motta che Tudor, risultando decisivo con giocate preziose, gol e assist. Non sempre è riuscito ad incidere, complice la giovane età ed una squadra che non sempre ha girato a meraviglia, ma le statistiche che ha fatto registrare sono sufficienti per permettergli di ritagliarsi un ruolo importante anche nel prossimo campionato. In 35 partite disputate in Serie A il turco ha segnato sette reti e fornito cinque assist: il momento più alto della sua stagione, in cui è stato più tangibile il suo talento luminoso, è stata la partita contro l'Inter, in cui ha realizzato una doppietta nel pirotecnico 4-4 a San Siro.
In Champions League la stella di Yildiz non ha brillato come nel campionato italiano. Nella massima competizione europea il classe 2005 ha messo a segno solo un gol ed un assist, ma il Mondiale per Club sarà un'altra grande occasione per potersi misurare con avversari internazionali e difensori tra i migliori del mondo. Quando si parla di enfant prodige è giusto suggerire pazienza, ma con manifestazioni così pure di talento non c'è dubbio che Yildiz sarà la nuova stella della Juventus per gli anni a venire.

Manuel Locatelli
—Pretoriano sia di Thiago Motta che di Tudor, Manuel Locatelli è probabilmente il miglior centrocampista della Juventus in questa stagione. Menzioni d'onore vanno senz'altro a Képhren Thuram e McKennie, ma l'ex Sassuolo per continuità, leadership e attaccamento alla maglia, tenendo conto anche di una passata stagione non semplice a livello personale, è la vera chiave del centrocampo bianconero. Quest'anno s'è visto lo stesso calciatore che ha giganteggiato durante l'Europeo vinto dall'Italia sotto la guida di Roberto Mancini e Gianluca Vialli: ha preso la fascia e l'ha vestita con coraggio e orgoglio, lo stesso messo in atto quando s'è trattato di tirare il calcio di rigore decisivo contro il Venezia per l'accesso in Champions League. Kephren ha più qualità, McKennie maggiore senso d'inserimento, ma lo spirito di Manuel Locatelli è perfetto per farlo diventare simbolo - e capitano - di una nuova Juventus.

Francisco Conceição
—Appena undici contributi ai gol (11 g/a) in tutte le competizioni forse non giustificano la piena promozione del figlio d'arte, ma ai numeri non lasciamo mai la facoltà di fare il calciatore. La stagione di Conceição, infatti, va vista con una grande lente d'ingrandimento sul campo e non con una lettura delle statistiche. Le sue qualità sono uniche nel sistema Juve e le sue giocate sono preziosissime nel contesto, soprattutto con Thiago Motta il portoghese ha creato scompiglio tra le difese avversarie, non mancano di concretezza quando era chiamato a scaraventare il pallone in rete. Insieme ad Yildiz, Conceiçao è il giocatore che permette di creare superiorità numerica, che scarta con leggerezza e fa venire il mal di testa ai difensori occupati di marcarlo.
Una seconda metà di stagione in calo, ma non preoccupante data l'età ed un processo di crescita ancora in fase di maturazione, non ha convinto ancora la Juventus a riscattarlo dal Porto, ma non c'è dubbio che Conceição è un'arma preziosa per la Juventus del futuro. È forse ancora un diamante che dev'essere sgrezzato, ma ha il tempo dalla sua parte. Speriamo anche un allenatore che si preoccupi di valorizzare le sue qualità.

I flop della stagione
Dusan Vlahovic
—I gol non vanno contati, ma anche - se non soprattutto - pesati. Vlahovic quest'anno non ha segnato tantissimo: in Serie A ha segnato 10 reti, di cui quattro nelle prime sei partite contro Verona e Genoa, diventando man mano una riserva di lusso del francese Kolo Muani, che ha assicurato più prolificità sotto porta. In appena sedici presenze, la metà di quelle del serbo, l'ex attaccante del Paris Saint Germain ha segnato otto gol. In tanti hanno parlato di una seconda vita di Vlahovic dopo Allegri, una sorta di rinascita ed esaltazione data dal contesto di gioco, ma neanche con Thiago Motta l'ex Fiorentina è esploso. Il contesto non lo ha di certo aiutato e sarebbe ingiusto fare di lui capro espiatorio: d'altronde non è stata una stagione esaltante per la Juventus, in più i soliti problemi fisici non gli hanno permesso di trovare continuità.

Teun Koopmeiners
—Arrivato dall'Atalanta, l'olandese doveva essere il più grande colpo di Giuntoli. Così, però, non è stato. Nella zona nevralgica del campo, come abbiamo scritto, ci sono tanti promossi ma Koopmeiners non rientra in quel novero, anche per le grandi aspettative che ha dovuto portare sulle spalle. Ciò, insieme ad un contesto tattico in cui non è riuscito a esprimere al meglio il suo talento, rende il ventisettenne il grande flop non solo della stagione, ma anche del mercato. Le sue statistiche, peraltro, non lo aiutano a rendere meno amara la considerazione sulla sua stagione. Quattro gol e tre assist in tutte le competizioni sono una sentenza per un calciatore che, con la maglia dell'Atalanta, ha registrato numeri da attaccante. Come Vlahovic, però, qualche problema fisico non ha di certo aiutato: bisogna, infatti, considerare che la sua stagione è terminata con un mese di anticipo.

Scelte discutibili
—Anziché inserire un altro calciatore, reputiamo che ad aver realmente inficiato sulla stagione della Juventus siano una serie di scelte discutibili. Il mercato, ad esempio, non ha propriamente convinto: sì tanti calciatori hanno sorpreso positivamente, ma allo stesso tempo bisogna considerare fallimentari alcuni acquisti tra cui quello di Douglas Luiz, che rappresenta una delle grandi delusioni della stagione bianconera. Acquistato in un'operazione complessivamente onerosa, si fatica a trovare una partita in cui il brasiliano abbia pienamente convinto. Insieme a lui, anche Kelly ha convinto poco. Arrivato durante il mercato di gennaio, il difensore inglese è stato l'artefice di alcune sbavature che sono costate punti preziosi. Il malcontento dei tifosi, tra l'altro, come scrive anche TuttoSport: "È giustificato anche dal suo arrivo in seguito all'addio di Danilo e che magari al suo posto ci sarebbe potuto essere un certo Huijsen".
Visualizza questo post su Instagram
© RIPRODUZIONE RISERVATA