Filip Stankovic si è presentato in conferenza stampa, come nuovo portiere del Venezia. Il giocatore arriva dall'Inter, dopo un'ottima stagione alla Sampdoria in Serie B. Il titolare è Joronen ma il figlio d'arte vuole imparare e assaggiare il massimo campionato. Classe 2002 arriva dall'Inter in prestito con obbligo di riscatto condizionato a determinati eventi (con eventuale diritto dei nerazzurri al 50% sulla futura rivendita, in caso appunto di riscatto dei lagunari).
Figlio d'arte
Venezia, si presenta Stankovic: “Papà mi da’ tanti consigli; l’obiettivo? Salvarsi”
"Nella trattativa con il Venezia mi è stato presentato un progetto tecnico molto importante. - le parole di Stankovic sulla scelta del Venezia - Dopo una chiacchierata con il mister e con il direttore, non ci ho pensato due volte. Poi con Jesse io vengo al campo e con lui solo per imparare, è un grandissimo professionista, cerco di rubare il più possibile da lui. Lui dà il massimo e mi spinge a mettere a mia volta il massimo. Ci spingeremo a vicenda".
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—Sei figlio d'arte, tuo papà Dejan ti aiuta?: "Mio papà è sempre molto presente, anche se allenando in giro per il mondo siamo divisi. Lui però mi aiuta con i suoi consigli, anche in qualità di mister. Gli chiedo per esempio come migliorare nella costruzione dal basso e mi dice che ne pensa lui. Mi aiuta anche sul carattere, dove cerco di migliorare il più possibile per non mollare mai".
"Una bella esperienza - così il neo portiere del Venezia, a proposito dell'esperienza in blucerchiato - un bel bagaglio per una esperienza che non era iniziata nel modo migliore e non è stato facile facendo errori. Il resto dell'anno è stato però discreto e sono contento".
A chi ti ispiri? Le tue caratteristiche?: "Julio Cesar è il mio idolo, ho avuto la fortuna di conoscerlo. Penso di essere molto reattivo in porta, posso dare anche una mano nella costruzione dal basso".
"Rimanere in A - risposta secca di Stankovic sulla stagione del Venezia - a livello personale, invece, coincide con quello della squadra: se raggiungiamo gli obiettivi insieme allora raggiungo anche i miei personali sicuramente. Il numero 35? L'ho avuto all'Inter, quando ero in prima squadra mi avevano dato quello dato che l'1 ed il 12 erano occupati. Non ha un significato particolare".
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