L'ultima squadra di tutti i campionati professionistici italiani, che ha saputo del suo destino, è stata la Salernitana. La squadra campana ha giocato l'ultima partita circa una settimana fa, giorno più giorno meno, che ha decretato la retrocessione in serie C. La partita di ritorno all'Arechi contro la Sampdoria - salvata per il rotto della cuffia da un'irregolarità finanziaria del Brescia - è stata purtroppo decisiva per la seconda retrocessione dei granata. Due anni fa, giocavano a Roma, Milano e Napoli: oggi, si troveranno a giocare a Monopoli, Caserta e Trapani.
Il focus sui granata
Serie C, la Salernitana riparte da Faggiano e Raffaele

Faggiano e Raffaele, la coppia giusta per risalire in B
—Per risalire subito almeno in cadetteria, la Salernitana ha ufficializzato l'ingaggio del direttore sportivo Daniele Faggiano, e dell'allenatore Giuseppe Raffaele. Faggiano è un uomo di sport di comprovata esperienza: ha lavorato in serie A col Siena e col Parma. Proprio col Parma riuscì nella promozione in B già al primo anno, quando i Ducali erano in C. Ma, anche in squadre prestigiose come Palermo e Bari. L'anno scorso è stato al Catania, che chiude al quinto posto in campionato, uscendo al primo turno di playoff promozione.
Chi invece ha accarezzato a lungo il sogno di un'incredibile promozione, è stato l'Audace Cerignola di mister Giuseppe Raffaele, il quale quest'oggi ha firmato un biennale con la Salernitana. Il tecnico siciliano ha esordito da allenatore in C nel 2018, quando era a Potenza: in tre stagioni in Basilicata, ha raggiunto tre volte i playoff. Poi ha allenato il Catania, la Viterbese e, appunto, l'Audace Cerignola, vera rivelazione dell'ultimo campionato di serie C: i pugliesi, sono usciti solo in semifinale playoff col Pescara, poi promosso in B.
Il tonfo: dalla A alla C in due anni, ma niente è perduto
—La piazza ribolle di collera e rabbia, perché la maglia granata è stata sporcata dall'imperizia dei propri calciatori. Se ne salvano ben pochi, dopo l'ultima stagione. Così come pochi, o forse nessuno, si salva nella dirigenza. Si vocifera degli esoneri dell'amministratore delegato, Maurizio Milan, e del presidente, l'architetto Roberto Busso, in carica dall'agosto del 2024. Il proprietario resta chiaramente Danilo Iervolino, che ha tanto da farsi perdonare.
Iervolino ha rilevato la Salernitana in massima serie e senza debiti. Oggi, la Salernitana viene da due retrocessioni consecutive ed un monte ingaggi spropositato, arricchito da tanti debiti. La beffa, oltre il danno, è che sono ben pochi i giocatori che sono sotto contratto dalla Salernitana: soltanto tredici. A Faggiano ed a Raffaele, l'incarico importante - sotto ogni punto di vista - di risollevare il destino sportivo di una città che andava a dar fastidio le grandi di serie A e che, adesso, si trova a giocare soltanto nei confini del girone C di terza serie.
Salerno merita di meglio, che questo destino fastidioso. Se ci si affida a uomini di campo, come lo è Daniele Faggiano, e che ha fame e voglia di fare bene, come Giuseppe Raffaele, il percorso granata può tingersi di rosa.
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