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Domenica 13 aprile, in occasione del derby della Capitale, Lazio e Roma si schierano dalla stessa parte, quella del rispetto. Con un comunicato stampa congiunto, infatti, le due società hanno reso noto di invitato allo Stadio Olimpico Diego Alfonzetti, il giovane arbitro siciliano vittima di una brutale aggressione durante una gara dei play-off Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara.
Un gesto forte che va oltre la rivalità sportiva. Le due società hanno voluto esprimere piena solidarietà all’intero sistema arbitrale contro ogni forma di violenza, anche solo verbale, nei confronti degli ufficiali di gara.
L’episodio, avvenuto in Sicilia, ha avuto un’eco nazionale. Il Giudice Sportivo ha preso provvedimenti severissimi. La società RSC Riposto è stata esclusa dal campionato Allievi/Under 17 per la stagione 2025/26, un’ammenda di 500 euro e la squalifica fino al 5 aprile 2030 per ben otto calciatori coinvolti. Tra questi, Sergio Rapisarda, Fabio Arcidiacono, Matteo Mancini, Mario Messina, Gabriel Pagano, Matteo Finocchiaro, Matteo Treffiletti, Simone Alfio Rosa e Mattia Sebastiano Cucè. Per Alessandro Dilettoso, la squalifica si fermerà al 2028. Squalificato fino al 30 giugno 2025 anche l’allenatore Maurizio Anastasi, con sanzione attenuata per aver tentato di proteggere Alfonzetti durante l’aggressione.
L’AIA (Associazione Italiana Arbitri) ha reagito oscurando il proprio sito web, sostituendolo con un’immagine simbolo contro la violenza. Il presidente Antonio Zappi ha parlato di “situazione inaccettabile” e invocato un intervento istituzionale per affrontare un problema che ha assunto “un significato non solo sportivo ma anche sociale”, soprattutto considerando che i responsabili di queste aggressioni ai danni di arbitri, spesso giovanissimi, sono persone che per età potrebbero esserne i genitori.
All'Olimpico Roma e Lazio rispondono con un messaggio chiaro: nello sport, il rispetto verso gli arbitri è un valore irrinunciabile. In modo particolare quando a essere coinvolti sono i più giovani.
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