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Il campione del mondo David Villa parteciperà alla partita di domenica che vedrà alcune leggende del Barcellona affrontare ex giocatori storici dei Tigres UANL. L'attaccante spagnolo ha affrontato molti temi in conferenza stampa, ha speso parole colme di significato per Lamine Yamal, suo connazionale. Inoltre ha espresso la sua volontà di voler vedere il Messico ai mondiali 2026.
L'ex giocatore del Barcellona e campione del mondo in Sudafrica 2010, si è espresso così sulla sua nazionale e sulla nazionale che ospiterà il Mondiale: "Chiaro che mi piacerebbe che il Messico, un Paese che respira e adora il calcio, avesse almeno una partita. Lo dico io e sono sicuro che anche i giocatori della nazionale spagnola sperino che tocchi loro giocare almeno una gara in questo Paese".
Il Mondiale 2026 sarà organizzato congiuntamente da Messico, Stati Uniti e Canada. L’asturiano ha parlato della crescita della Liga MX, che negli ultimi anni ha visto molte stelle passate per la Liga spagnola come i suoi connazionali Sergio Canales e Sergio Ramos (Monterrey), il colombiano James Rodríguez (León) o il costaricano Keylor Navas (Pumas UNAM).
Villa ha spiegato come ciò che stia facendo Sergio Ramos a 39 anni non sia solo un gran lavoro sportivo ma secondo lui il difensore spagnolo è fonte di ispirazione per tutte le nuove generazioni: "Quello che sta facendo Ramos, e non parlo dei gol, è impressionante. Per fisico e mentalità continua a essere competitivo ed è un modello per i più giovani su come ci si deve dedicare al calcio. Sergio è sempre stato un esempio di questo", ha sottolineato.
L’ex giocatore del Barcellona ha poi parlato del suo giovane connazionale Lamine Yamal: "Il talento di Lamine è incredibile, è un ragazzo che si è imposto molto rapidamente. È un giocatore unico che darà tante gioie al mondo del calcio. Ha appena 18 anni e bisogna avere pazienza con lui e proteggerlo; non è normale avere così tanto talento a quell’età. Sta facendo cose fantastiche sia con la nazionale che con il Barça".
Villa ha ricordato anche la voglia che aveva di giocare fuori dalla Spagna una volta superati i 30 anni, rammaricandosi che non ci fosse un’opportunità in Messico: "Ho avuto la fortuna di nascere in Spagna e di giocare in una grande lega, ma dopo i 30 anni volevo misurarmi all’estero. Mi aprii a tutte le possibilità, ma purtroppo non si concretizzò l’occasione di venire in Messico. Ho giocato negli Stati Uniti e in Giappone, ma mi sarebbe piaciuto moltissimo giocare qui. Ora però sono felice di essere in questo Paese per la partita delle leggende".
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