Dopo due edizioni trionfali a Frosinone, "Cur in Campo" approda a Foggia! L’appuntamento è fissato per venerdì 6 giugno 2025, nello storico scenario dello Stadio Pino Zaccheria, pronto ad accogliere una serata indimenticabile tra calcio, spettacolo ed emozioni senza tempo.
CUR IN CAMPO
CUR in Campo, a Foggia c’è anche Totti: genio e lealtà, l’ultima bandiera

E c’è una notizia che farà battere forte il cuore di tutti i tifosi: all’evento parteciperà anche Francesco Totti, una delle icone più amate del calcio italiano. La sua presenza renderà l’atmosfera ancora più speciale, regalando al pubblico momenti unici e irripetibili.

Ma non è tutto: DerbyDerbyDerby.it sarà media partner ufficiale della manifestazione, accompagnando e raccontando ogni istante dell’evento con approfondimenti esclusivi, interviste e contenuti dedicati. Una copertura completa per vivere "Cur in Campo" anche oltre il fischio finale. Foggia si prepara a vivere una notte da sogno.
Chi è CUR in Campo
—CUR in Campo è un format esclusivo creato e promosso da Idea Lab, nato per realizzare il sogno di ogni vero amante del calcio: trasformarsi in calciatore per un giorno e vivere un’esperienza autentica da professionista. Ogni aspetto dell’evento è stato curato nei minimi particolari per offrire un’esperienza sportiva senza paragoni, coinvolgente sia per chi scende in campo sia per il pubblico sugli spalti.
Per vivere questa giornata memorabile, i partecipanti devono conquistare il proprio posto in squadra tramite un’asta online su curincampo.it. Attraverso l’asta sarà possibile scegliere la maglia (da casa o da trasferta), selezionare il ruolo da interpretare e decidere in quale tempo della partita scendere in campo.

Il ricavato delle aste sarà interamente devoluto a progetti solidali, come nel caso dell'evento del prossimo 6 giugno a Foggia che andrà alla Caritas Diocesana di Foggia-Bovino, ente pastorale della Chiesa cattolica che si impegna attivamente nella promozione di iniziative solidali e percorsi di inclusione sociale. La Caritas opera in sinergia con parrocchie, istituzioni e realtà associative del territorio, offrendo supporto concreto a chi vive situazioni di fragilità: persone senza dimora, migranti, minori in condizioni di disagio e vittime di violenza.
CUR in Campo, ci sarà anche Francesco Totti
—Quagliarella, Tiribocchi, Sorrentino, Amelia, Fiore, Panucci, Candela, ma soprattutto Francesco Totti. Scaldate i cuori, perché questa è la storia di un legame che ha attraversato tre decenni, un amore vero e profondo tra una città, una squadra e un uomo: l’ultimo vero Imperatore di Roma. Dal primo pallone calciato nelle giovanili fino all’ultima partita, la sua vita calcistica è stata un romanzo di passione, fedeltà e gloria.
Per chi crede nel destino la presenza di Francesco Totti a Foggia, per l'evento del 6 giugno di CUR in Campo, non è poi così casuale. Proprio contro i satanelli l'ex fuoriclasse della Roma realizzò la sua prima rete in Serie A (anche se all'Olimpico). Ma c’è di più: Foggia non è solo la cornice di quel primo successo, è anche la culla del mito Zdenek Zeman, l’allenatore che diede forma a quel genio calcistico che Totti rappresenta ancora oggi. Con Zeman, Totti non solo divenne capitano della Roma, ma esplose definitivamente come il più grande talento mai allenato dal boemo, un riconoscimento che rimane ancora oggi un simbolo della sua grandezza.

Totti, genio e lealtà: l'ultima bandiera...
—Tutto comincia nel 1989, quando un ragazzino timido ma con gli occhi pieni di sogni viene notato dalle due sponde del Tevere. La Lazio lo vuole, ma è la Roma a portarlo a casa. Una scelta di cuore che profuma di destino. Un legame indissolubile, cucito sulla pelle e nel sangue.
L’esordio in prima squadra arriva nel 1993 con Carlo Mazzone, ma il vero battesimo arriva nel 1994: primo gol in Serie A, contro il Foggia, quel Foggia che tornerà a incrociare il suo cammino anche nella memoria il 6 giugno. Nel 1998 succede qualcosa di irreversibile: Aldair gli consegna la fascia da capitano. È la consacrazione, non solo tecnica, ma spirituale. Il ragazzo diventa guida, emblema, leader silenzioso con i piedi che raccontano poesia.

Il 2001 è l’anno della leggenda. Con Montella e Batistuta al suo fianco, guida la Roma al tanto agognato Scudetto. L’Olimpico esplode. È festa, è liberazione, è gloria. Da lì in poi i trofei arrivano, ma sempre all'ombra di qualcosa di più grande: la scelta di restare. Rifiutare il Real Madrid, dire no alla tentazione, significa giurare amore eterno.
Con la Nazionale, Totti scrive un’altra pagina indimenticabile: il cucchiaio a Euro 2000 in semifinale l’Olanda è un gesto immortale, anche se l'epilogo della manifestazione non sarà all'altezza della prodezza balistica del 10 giallorosso. Il riscatto arriverà sei anni più tardi, al Mondiale di Germania del 2006, vinto da protagonista, al ritorno da un lungo infortunio alla caviglia, coronamento di un percorso azzurro intenso e spesso sofferto.

Il 28 maggio 2017 è la data che mette un punto alla sua carriera calcistica, ma dà inizio alla leggenda: l’Olimpico piange, Roma si ferma, un’intera città trattiene il respiro. 28 anni su un filo sottile che divide il mito dalla realtà: Totti è stato il simbolo di chi crede che il calcio sia ancora passione, appartenenza, fedeltà. Di chi sceglie il cuore, anche quando il mondo suggerisce altro.
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