Domenico Criscito, ormai ex capitano del Genoa, ha parlato ai microfoni del Secolo XIX della sua esperienza e del suo addio al club rossoblù.
DISTACCO IN ARMONIA
Genoa, Criscito: “Mi volevano come dirigente, ma io voglio giocare”
La vita di Criscito al Genoa
Criscito ha detto: “L'altro ieri è terminato un rapporto che, se si considera l'esordio del 2003, è iniziato 19 anni fa. È una vita. Ho avuto la fortuna di rappresentare questi colori: penso che il Genoa sia il club più bello e importante d'Italia. Dopo Napoli avevo detto che mi sarebbe piaciuto restare anche in B e avevo anche detto che i matrimoni si fanno in due. Però una società tira le somme e ha un progetto e io non facevo parte di questo progetto. A questo punto le possibilità erano due: o smettevo, e la società su questo è stata fantastica perché mi ha dato subito l'opportunità di restare dicendomi: ‘Mimmo, se vuoi ti facciamo entrare in società’".
Ma non è andata così: "Però io me la sento ancora di giocare, quindi dovevo farlo da un'altra parte. In Italia avevo possibilità, anche in B. Ma lottare contro la squadra che è nel mio cuore, che è stata la mia squadra per sempre, non mi andava. Allora ho colto l'opportunità di andare al Toronto. Tanti dicono che ho scelto per una questione economica ma non è così, l'ingaggio non è superiore di quello che prendevo al Genoa. La scelta è stata fatta insieme alla società, entrambi eravamo d'accordo e di questo devo solo dire grazie al Genoa. Mi ha dato la possibilità di scegliere. Come ha scritto il club la rescissione è stata consensuale. Insieme abbiamo deciso che quando tornerò avrò la possibilità di entrare in società. E di questo devo dire grazie ad Andres Blazquez e alla nuova società”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA