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RANIERI HA PAZIENZA: MA FINO A UN CERTO PUNTO...

Samp, Ranieri e il rinnovo: “Mai detto che voglio andarmene, andavo bene solo con l’acqua alla gola?”

GENOA, ITALY - MARCH 21: Claudio Ranieri head coach of Sampdoria looks on before the Serie A match between UC Sampdoria and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on March 21, 2021 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images)

Claudio Ranieri "manda messaggi" e parla chiaro nel cuore della sosta: per il rinnovo aspetta una chiamata dalla Samp...

Redazione DDD

Il tema del rinnovo di Claudio Ranieri tiene sempre banco in casa sampdoriana: “È la seconda stagione anomala, la prima intera a porte chiusa. Cioè è un calcio ancora più business. Diverso, asettico. Noi siamo abituati a vivere in mezzo ai tifosi. Cito come esempio la partita con il Lecce a Marassi dell’anno scorso. Giocammo di un male assurdo eppure la gente ci sosteneva, ci soffiava dietro. Io mi stupivo. Finisce la partita e la curva ci fischia. Per me una grandissima emozione, in positivo. Non me lo potrò mai dimenticare. E l’ho apprezzato ancora di più perché so quanto è difficile giocare da nemico in casa. Il tuo tifoso che ti fischia contro è la cosa più brutta che ci sia”. Queste le dichiarazioni rilasciate a Il Secolo XIX da parte del tecnico blucerchiato.

 (Photo by Getty Images)

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Cosa singifica calcio “business“ nella concezione di Claudio Ranieri? “Adesso noi giochiamo per le pay-tv, forse anche per ‘sostenere’ da un certo punto di vista gli sportivi costretti a stare a casa per la pandemia. Ma io ho sempre giocato per i tifosi. Firmo i contratti e non so nemmeno quanto guadagno, mi dovete credere. Subito dopo mi dedico ai tifosi, dobbiamo essere un tutt’uno. Qui alla Samp è così, ma a porte chiuse non lo avverto. Il contratto? Non mi sono mai preoccupato dei miei contratti quando ero giovane, figuriamoci adesso. Firmare un contratto per me significa anche che se mi secco, me ne vado. O mi cacciano via, se non raggiungo gli obiettivi. Ma io sono molto onesto con me stesso, per cui non mi preoccupo. Se avessi voluto approfittare del momento, una volta salvata la Samp nella scorsa stagione, avrei detto che a scadenza non mi sentivo sicuro, bla bla bla…. Ma io non ho fretta, non ho l’impazienza del contratto. Ho la pazienza per essere sereno e felice, per poter dare tutto me stesso ai miei calciatori. Ho mai detto che voglio andarmene? Noi allenatori siamo come gli avvocati. Ce ne sono di diversi tipi, dipende quello che vuoi. Io per venire alla Samp ho detto ‘scendo un po’ ’, il presidente è ‘salito’ e c’è stato questo matrimonio. Perché sapevo che non poteva permettersi il mio budget. E allora? Prima con l’acqua alla gola tutto è andato bene, adesso non va bene? Quando mi chiamerà, ci parleremo. Io non faccio filtrare un bel niente. Le fanno filtrare. Interessa Juric, questo o quell’altro… tutto ad arte. Io non ho mai fatto contratti a obiettivi. A Parma ho anche firmato in bianco e poi ho detto ‘pensavo che i soldi fossero pochi, ma non così pochi’ ”.

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