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Alfredo Magni: “Donnarumma ha sempre scelto di restare al Milan, il futuro dipende da lui e dal club”

MILAN, ITALY - FEBRUARY 13:  Gianluigi Donnarumma of AC Milan in action during the Coppa Italia Semi Final match between AC Milan and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on February 13, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Le parole dell'ex preparatore atletico dei rossoneri

Redazione DDD

Alfredo Magni, ex preparatore dei portieri del Milan, ha parlato di una possibile ripresa dei campionati, analizzando in particolar modo l’aspetto fisico dei giocatori, che saranno chiamati ad un nuovo periodo di preparazione per tornare in campo nelle giuste condizioni in vista della ripresa della Serie A. Magni, inoltre, ha parlato a FootballNews24 di Donnarumma, commentando il suo futuro e la possibilità che, un giorno, possa diventare davvero l’erede di Buffon.

Quali sono le possibili soluzioni per tornare in campo nelle giuste condizioni? “Quando si deciderà di giocare bisognerà concedere agli atleti il giusto tempo per svolgere un’adeguata preparazione, così da tornare nelle giuste condizioni fisiche. In seguito, per quanto riguarda il campionato, deve essere terminato senza andare a toccare la prossima stagione, affinchè quest’ultima venga svolta normalmente. Chiaramente, ad oggi, se si volesse ricominciare, ci sarebbe bisogno dei giusti termini e di spazi. Ad esempio, giocare ogni tre giorni non sarebbe del tutto giusto: ci sono squadre che hanno una rosa di venti giocatori di alto livello, mentre altre, che sono state costruite per un campionato normale, ne hanno quattordici e sarebbero penalizzate. Non tutti potrebbero riuscire a giocare ogni tre giorni.”

Giocare ogni tre giorni in estate potrebbe condizionare molto a livello fisico? “A livello fisico penso sia impossibile giocare ogni tre giorni ad alti livelli. Lo si può fare per due o tre partite massimo e, successivamente, attraverso gli strumenti che ogni staff ha a disposizione, bisognerebbe calibrare gli sforzi. Altrimenti ci sarebbe il rischio di assistere a prestazioni di basso livello caratterizzate, anche, da infortuni. Le grandi squadre, dunque, avendo un’ampia rosa, non credo possano avere problemi, mentre le altre potrebbero essere penalizzate. Inoltre ci saranno da disputare le Coppe, quindi bisognerà gestire in maniera scientifica ogni sforzi: ripeto, giocare ogni 3 giorni per diverso tempo potrebbe rivelarsi impossibile”.

Quanto tempo ci vuole per tornare nella giusta condizione? “Quando le società iniziano un campionato fanno trenta o quaranta giorni di preparazione. Per tornare a giocare il minimo sarebbe trenta, anche perchè il periodo in cui gli atleti sono stati fermi è uguale a quello della sosta estiva. Ci sarà bisogno di fare lo stesso tipo di lavoro che si fa in estate per sostenere i carichi di lavoro in partita. A maggior ragione se le gare dovessero essere ravvicinate”.

C’è la possibilità che il gioco di una squadra, una volta tornati in campo, sia diverso rispetto a quello visto fino alla sospensione? “Su questo aspetto qui secondo me c’è un grosso vantaggio, infatti non ci saranno nuovi giocatori da inserire nei meccanismi di gioco della squadra come potrebbe capitare in estate. Arrivati a questo punto della stagione, essendo passati 8 mesi dall’inizio del campionato, i calciatori conoscono bene ciò che il loro allenatore pretende, il metodo di allenamento e di gioco è ben consolidato all’interno del club. Non credo possa influire negativamente questa sosta. L’unica cosa che non mi è chiara è come si alleneranno i giocatori, se potranno lavorare insieme o saranno invece divisi in diversi gruppi. Se non ci dovessero essere vincoli non credo possano esserci problemi. Mentre, se ci dovessero essere alcune restrizioni che andranno a cambiare i metodi di allenamento, non saprei, magari lavoreranno in orari diversi a seconda delle necessità”.

Donnarumma può diventare il nuovo Buffon? “Credo che questo spetti solo a lui, alle sue capacità e alle sue volontà. Non è un caso che un ragazzo, a questa età, sia già al quarto anno tra i grandi e abbia già fatto così tante presenze in Nazionale. E’ una persona molto seria e non ha grilli per la testa. Paragonarlo a Buffon è una cosa molto ambiziosa, il portiere della Juventus è stato un grandissimo riferimento per tutti, sia per l’aspetto umano che per quello tecnico-professionale. Ci sono, comunque, le giuste basi e le giuste prospettive affinchè Donnarumma faccia lo stesso percorso”.

Crede che resterà al Milan? “Il futuro di Donnarumma? La sua volontà è sempre stata quella di restare, lo ha dimostrato anche nel corso di anni turbolenti, fatti di grosse pressioni. Ha sempre preso scelte, alcune anche molto forti, in funzione di questo, per restare al Milan. Quello che succederà non saprei dirlo, anche perchè non dipenderà solo da lui, ma anche dalla società. Lui ha sempre voluto restare al Milan, ma ciò che succederà in futuro non saprei proprio dirlo. Donnarumma aveva grandi prospettive, grandissime proposte, molto più vantaggiose rispetto a quella che poi ha scelto pur di rimanere al Milan“.

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