MILAN, SERVE ALTRO

Buffon: “Al derby di ritorno voglio emozionarmi, il Milan non merita la figura dell’andata”

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Il numero uno della Nazionale Campione del Mondo 2006 è stato protagonista della terza giornata della Milano Football Week con l’incontro “Gianluigi Buffon: Superman”.
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“Sono uno sportivo che ha dato tanto, anche facendo delle rinunce perché era l’unico modo per esprimermi al meglio. Non mi sento il migliore di sempre, ma sicuramente penso di non essere passato inosservato. Insieme ad altri campioni, sono un portiere che ha segnato un’epoca”. A dirlo è Gianluigi Buffon, protagonista del terzo giorno della Milano Football Week, la manifestazione organizzata da La Gazzetta dello Sport, con il patrocinio del Comune di Milano, in programma dal 12 al 14 maggio a Milano. Un evento unico dedicato allo sport più amato al mondo, che coinvolgerà tifosi e appassionati.

Il legame con la città dove è nato: Carrara

“Le radici servono per darci un senso esistenziale. Ti dicono chi sei e da dove vieni.” Una città che ha dato i natali a tanti calciatori, come Federico Bernaschetti, e sportivi, come il tennista Lorenzo Musetti. “Nel momento in cui maturerà al 100%, può arrivare ovunque per dare gioie al tennis italiano". La passione per il subbuteo. “Da bambino potevo passare 7-8 ore al giorno a fare tornei di subbuteo, anche da solo. Da piccolo sognavo di poter diventare un calciatore di Serie A, ma mi sembrava un sogno irrealizzabile. Dentro di me non mi sentivo un prescelto.” Come è cambiato il calcio dal 1995 a oggi? “E’ cambiato tantitismo in meglio: il gioco è più fluido, meno frammentato, credo possa divertire più la gente, a discapito dell’individualità e del peso specifico di certi giocatori, che all’epoca facevano più la differenza. Oggi è un calcio più fisico e veloce, in cu idevi essere più preparato mentalmente e fisicamente, di certo più difficile, ma meno forte a livello individuale".

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Chi ti ha impressionato di più dal punto di vista tecnico? “Nel Parma Asprilla, Crespo, Chiesa, Cannavaro e Thuram. Nella Juventus Del Piero, Trezeguet, Ibrahimovic, Tevez, Higuain, Pirlo, Vidal. C’è stato qulche sottovalutato anche, come Camoranesi e Barzagli". Il rapporto con la BBC. “Quella con Bonucci, Barzagli e Chiellini era una difesa unica per come si integravano l’un l’altro. Erano tre giocatori con caratteristiche differenti ma complementari. Con loro ci sarà un rapporto che durerà per sempre". Una carriera senza fine. “Rischiavo di smettere 5 anni fa: avrei fatto male, perché avrei rinunciato a esperienze bellissime, come quella a Parigi, conoscendo persone e luoghi che altrimenti non avrei mai conosciuto se non fossi andato all’estero. Le sfide da intraprendere devono essere globali, esistenziali, capaci di arricchirti".

L’impatto con la Juventus. “E’ stato forte, di grande organizzazione e serietà.” La Juventus di oggi. “Gli infortuni sono stati un problema: il mister si è ritrovato con l’assenza di punti cardine come Chiesa e Pogba. Sopperire a quello non è facile. Insieme alal penalizzazione, sono tutte cose che creano incertezza. Mister Allegri ha dovuto far fronte a difficoltà che non avrebbe immaginato. Se dovessero vincere l’Europa League e qualificarsi per la Champions sarebeb un’annata buona". I giovani nei top club. “I grandi club spesso non vogliono dare delle responsabilità grandi a ragazzi che ancora non sono pronti. Un graduale inserimenti dei giovani, come accaduto alla Juventus con Miretti e Fagioli, è una cosa buona, senza pregiudicare la loro crescita e la loro fiducia.”

La cavalcata italiana in Europa. “Rivedere l’Italia ai vertici a livello di club mi rende orgoglioso. Ci sono stati anche dei fattosi fortunati come i sorteggi. Pensavo potessse arrivare solo la Juventus in fondo, invece sono stato piacevolmente sorpreso. L’Europa League e la Conference sono invece i tornei che più ci rappresentano. Vincerle porterebbe dare maggiore sicurezza e abitudine alla vittoria che permetterebbe di essere più sicure in Champions". Le semifinali europee: Siviglia-Juventus? “Credo che la Juventus in trasferta si esprima molto meglio, ma è anche vero che il Siviglia si esprime meglio in casa. Per me è un 50-50%.” Inter-Milan? “Mi piacerebbe emozionarmi, rimanere per 90 minuti pensando che il Milan ce la possa fare. Per il percorso fatto, il Milan merita di non dare quella sensazione che ha dato all'andata, dove l’Inter è stata straripante. Se uscisse, il Milan merita di farlo con un altro tipo di prestazione.”

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