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Derby senza vincitori: l’estate in chiaroscuro dei due bomber polacchi

Arek è arrivato al Napoli con le credenziali del cigno Van Basten dall’Ajax, Kris ha subito sfondato nel Milan scatenando paragoni anche con lo zar Shevchenko. Per Milik il seguito è stato rappresentato da sfortuna e infortuni, per Piatek...

Redazione Derby Derby Derby

Arek è arrivato al Napoli con le credenziali del cigno Van Basten dall'Ajax, Kris ha subito sfondato nel Milan scatenando paragoni anche con lo zar Shevchenko. Per Milik il seguito è stato rappresentato da sfortuna e infortuni, per Piatek da una media-gol che si è abbassata e da un cambio di modulo all'orizzonte.

 

Per la verità Milik è andato a segno anche in Liverpool-Napoli 0-3 davanti al tutto esaurito di Anfield, ma il tema centrale, quello più caldo, non è il suo rendimento. Napoli ha bisogno di essere attizzata, trascinata, eccitata. E Milik non scalda. Fa il suo lavoro in campo, fa i suoi gol, ma Napoli sogna un colpo. E quando si parla di Icardi o di James Rodriguez non si parla di giocatori tanto e clamorosamente più forti del bomber polacco, ma certamente più personaggi, sicuramente più in grado di far sognare il San Paolo. Uno stadio che non sa vivere senza iperboli e senza magie. Il 25enne di Tichy, pur con pesantissimi pregressi in tema di infortuni, viene da una stagione con 20 gol all'attivo. Ma Napoli e il Napoli non hanno probabilmente solo bisogno di cifre e di statistiche, di rendimento e professionalità. Posillipo e dintorni hanno un bisogno viscerale di leadership e guizzi, soprattutto in attacco. Ecco perchè la figura di Arek oggi è in dissolvenza rispetto a quelle ad esempio di Icardi e di James. Poi per il Napoli, impegnato su vari fronti, resta importante tanto che è stato rifiutato alla Roma. Ma il suo ruolo rischia di non essere in primo piano nella stagione.

 

Altro tipo di discorso per Piatek. L'ex genoano resta amatissimo dai tifosi rossoneri, ma da quando ha indossato la benedetta (o maledetta?) maglia numero 9 del Milan non ha ancora fatto gol. Che sia Novara o Bayern o Benfica, non fa differenza.  Lui dice che non fa nulla e che non crede alle scaramanzie. Normale che Robocop accetti la sfida, ma i numeri estivi piangono. Piatek avrà un supporto diverso da quello della scorsa stagione, non più due attaccanti esterni sulle corsei, ma una seconda punta al suo fianco e un trequartista alle sue spalle. In linea teorica, un bene per il Pistolero polacco. Ma restano meccanismi da acquisire. Il mercato non ha ancora battezzato il nome e il cognome della seconda punta rossonera del prossimo campionato, lo stesso dicasi per il trequartista. Sarà Suso o sarà Paquetà? Con chi dovrà sintonizzarsi Piatek? Resta titolare, resta punto di riferimento, con il Benfica ha sfiorato due-tre volte il gol ed è quindi nel vivo del gioco, ma da lui il Milan si aspetta di più sia in termini di gol che di collaborazione allo sviluppo del gioco al di fuori dell'area di rigore. Anche se quando gira per il campo, Kris è un sorvegliato speciale e subisce parecchi falli.

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