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BALOTELLI, CHE PECCATO...

Il derby di Ernesto Paolillo: “L’Inter ha rinegoziato il suo debito – Milan più competitivo di un anno fa”

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L'ex ad nerazzurro vede un derby non semplice per i nerazzurri e rievoca sfide del recente passato

Redazione DDD

Riguardo all’imminente Derby di Milano, la redazione di DerbyDerbyDerby ha intervistato in esclusiva Ernesto Paolillo, ex dirigente di rilievo nerazzurro. Come giudica il mercato della sua ex Inter? “Positivo. Gosens e Caicedo sono degli ottimi innesti, che serviranno a Inzaghi per continuare la corsa verso il tricolore. Se andiamo a esaminare le partite giocate, l’Inter aveva proprio bisogno di due giocatori con quelle caratteristiche lì”. Come mai Juve e Inter sono state incisive sul mercato di gennaio – malgrado le difficoltà finanziarie – mentre il Milan no? “Beh, l’Inter ha applicato una rinegoziazione del debito. Questo le ha consentito di andare a prendersi quello che le serviva”.

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Che tipo di partita si aspetta? “Non sarà una partita semplice. Il Milan di quest’anno mi sembra molto più competitivo e consapevole rispetto all’anno scorso…”. E’ già un crocevia scudetto? “Sì, e l’Inter dovrà fare molta attenzione. In caso di sconfitta, rimetterebbe pienamente in gioco i rossoneri. C’è da tenere ben alta la guardia…”. Un derby che ricorda con particolare enfasi, da dirigente interista? “Un derby che vincemmo 3-0 dominando. Il ricordo è quello di Berlusconi che venne nel nostro spogliatoio, per complimentarsi con noi”. L’Inter di Inzaghi gioca meglio rispetto a quella di Conte? “E’ un’Inter che gioca con meno ansia, che fa circolare la palla più velocemente e che sa gestire meglio i momenti: accelera quando deve e rallenta quando è necessario”.

Dybala potrebbe far comodo alla causa nerazzurra? “Dybala è un ottimo giocatore, ma varrebbe davvero la pena vendere qualcuno degli attaccanti nerazzurri davanti per prendere lui? Io ho i miei dubbi”. Ha conosciuto un giovanissimo Balotelli in nerazzurro: l’ha sorpresa la sua convocazione in Nazionale? “No, Mario merita di restare in certi contesti. In carriera non è riuscito a capitalizzare tutto quanto il suo talento, non solo per colpe sue. Secondo me, con lui, abbiamo sbagliato tutti. Vi racconto un aneddoto…”. Prego. “Dopo una partita che vincemmo imperiosamente contro il Chievo, con tanto di suo gol, tutti quanti i giocatori lasciarono lo spogliatoio dopo il match. Su una panca era rimasto solo lui, con un pallone in mano. Vedevo che lo fissava, senza distogliere lo sguardo. Gli chiesi il motivo e lui mi disse che avrebbe fatto di tutto per vincere il Pallone D’Oro. Forse avremmo dovuto stagli più vicino, consigliarlo e supportarlo in tutto e per tutto”.

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