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Il Milan cambia pelle: per Ibra sono necessari un calcio e una squadra in verticale

UDINE, ITALY - AUGUST 25: Suso of AC MIlan looks on during the Serie A match between Udinese Calcio and AC Milan at Stadio Friuli on August 25, 2019 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nuova strutturazione di campo per il Milan: incompatiblità del calcio perimetrale che favorisce Suso con il calcio verticale che richiede invece Ibra?

Redazione DDD

di Max Bambara -

Cosa sta succedendo? Questa è la domanda che il tifoso rossonero, da più parti, tende a farsi con un velo non celato di preoccupazione, visti i nomi che vengono accostati al Milan nelle ultime ore. Nomi, per molti, non da Milan o probabilmente non da Milan grandi firme come per tantissimo tempo siamo stati abituati. In particolare, nelle ultime ore, il nome dell'interista Matteo Politano ha iniziato a circolare con insistenza ed anche molti esperti di mercato hanno ipotizzato un possibile trasferimento del giocatore da una parte all'altra della città della Madonnina. Ed allora, il pensiero del tifoso milanista è stato subito il seguente: perchè Politano? Perchè prendere un giocatore da 4-3-3 quando questo modo di giocare è ormai visto come uno dei problemi reali del Milan? E soprattutto, perchè investire su un elemento che non è più forte del tanto vituperato Suso?

Innanzitutto, è bene chiarire che la crociata anti-Suso ha, in sè, risvolti di pregiudizio abbastanza evidenti. Quando si inizia ad individuare un giocatore come il problema di una squadra, si è imboccata certamente una strada illogica, dato che il calcio è uno sport collettivo. Valutarlo sulla base di un parametro esclusivamente individuale è una pretesa terribilmente luciferina. Tuttavia lo spagnolo sembra essere arrivato al crepuscolo della sua avventura milanista, soprattutto sul piano mentale. Gli errori di misura nei passaggi, nella gara interna contro la Sampdoria, sono un indice abbastanza attendibile di uno stato mentale ormai disconnesso da un’avventura che sembra essere arrivata ai titoli di coda.

Nulla di drammatico ovviamente. Ci sono giocatori che, quando chiudono un ciclo con una squadra, non hanno più quell’energia mentale che consente loro di mettere in mostra le qualità che hanno. Pensano troppo e, sul campo, questo diventa un fatto sin troppo visibile. Quando la testa non è libera, le qualità di un giocatore sembrano sbiadite. Si può considerare un’ipotesi valida quindi continuare a giocare in questo modo (ossia col 4-3-3) e sostituire magari Suso con Politano nella squadra titolare? A nostro personale avviso il tema non è questo e vorremmo proporre un punto di vista diverso, utile a spiegare le mosse del Milan nelle ultime settimane.

Non si può che partire, ovviamente, dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic. Senza dubbio, è vero che la dirigenza ha pensato di prendere Ibra perchè è un uomo di grandissima personalità e con un carisma fuori dal comune. Ma questa è solo una parte della verità. A nostro avviso infatti, il Milan ha preso Ibra per cambiare completamente la filosofia di gioco della squadra. I soli 16 gol in 18 partite sono un dato sin troppo povero per poter essere giustificato. Ci sono soltanto quattro squadre in Serie A che hanno avuto un rendimento offensivo peggiore rispetto a quello rossonero e sono tutte formazioni che, fino alla fine, si daranno battaglia per rimanere nel massimo campionato.

La dirigenza probabilmente, ha individuato la causa dell’atarassia offensiva in una manovra di gioco sin troppo perimetrale, con tanti palloni portati dalla difesa alle punte impiegando molti passaggi e con tempi di gioco troppo mantecati. Se i tuoi esterni offensivi (Suso e Calhanoglu) preferiscono ricevere palla sui piedi e non attaccare gli spazi, tutto ciò è quasi scontato. Ed allora a noi pare evidente che il Milan stia cercando di cambiare modo di giocare, passando da una squadra perimetrale con baricentro spostato a destro (Suso), per passare ad una squadra meno graziosa e più scorbutica, decisamente verticale, che cerca subito le punte (Ibra in primis), mettendo attorno a loro giocatori con caratteristiche diverse.

Politano ad esempio, non è un giocatore migliore di Suso in senso assoluto, ma è un giocatore più funzionale di Suso a questo modo di giocare. Mentre lo spagnolo preferisce ricevere palla da fermo, Politano invece è un giocatore molto dinamico che attacca spesso gli spazi. Non a caso, a Sassuolo, lui mancino veniva anche utilizzato a sinistra per questa sua grande dinamicità. Se inserisci un totem come Ibra in squadra non puoi non rivoluzionare lo stato delle cose dal punto di vista tecnico. La prima idea probabilmente era stata quella di passare alla difesa a 3 (con conseguente 3-5-2), prendendo un prospetto interessante come Todibo. Resasi complicata la trattativa, l’idea alternativa è stata il 4-2-3-1 o la sua variante più difensiva (il 4-4-2).

In tal senso, Suso non è giocatore adatto, soprattutto in fase di non possesso, a questo sistema di gioco dato che l’esterno offensivo deve avere una soglia aerobica molto alta ed una fase difensiva più completa, in quanto non ha una mezzala destra che può andare ad aiutare l’esterno difensivo in fase di raddoppio. Politano, invece, ha questo tipo di caratteristiche. Si tratta di un vero e proprio motorino che corre per tutto il campo e che è stato uno dei protagonisti dell’Inter di Spalletti che giocava col 4-2-3-1 nella scorsa stagione. Nello stretto, probabilmente, non ha l’iniziativa qualitativa che ha Suso, ma al Milan questo non interessa avendo adesso altre esigenze.

Non sappiamo se il giocatore dell’Inter verrà mai al Milan (ci limitiamo semmai a commentare le indiscrezioni di mercato), ma il ragionamento che stiamo ponendo è prettamente di campo e prova a dare una spiegazione logica ai tentativi del Milan di ristrutturarsi come squadra e di darsi una veste tecnica molto diversa. Se prima c’era un eccessivo Suso-centrismo nel gioco (si passava quasi sempre dalla fascia destra offensiva per provare a creare qualcosa), oggi l’esigenza è completamente opposta. Il gioco dovrà essere più verticale e dovrà passare sempre da Ibra che, come noto, predilige giocatori che attaccano gli spazi essendo non solo un grande goleador, ma anche un eccezionale passatore. Difficile dire cosa accadrà sul mercato di gennaio del Milan, dato che nessuno possiede la sfera di cristallo. Tuttavia ci pare abbastanza evidente che la società abbia preso la decisione di smontare un determinato impianto e di passare ad una strutturazione di campo più idonea a mettere Ibra al centro del Milan ed in un contesto tattico quanto più possibile ideale e idoneo alle sue caratteristiche.

 

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