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Le milanesi e Adrian Ricchiuti: “Inter, con tre innesti si può sognare – Milan, poca pazienza con Giampaolo”

GENOA, ITALY - SEPTEMBER 21:  Adrian Ricchiuti of Catania Calcio reacts during the Serie A match between Genoa CFC and Catania Calcio at Stadio Luigi Ferraris on September 21, 2011 in Genoa, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Inter, Ricchiuti: “Con tre innesti si  può sognare” 

Redazione DDD

Dopo una carriera che lo ha visto maggiormente protagonista con le maglie di ​Rimini​ e ​Catania​,  Adrian ​Ricchiuti​, come spiegato nel corso di un’intervista a Football News 24, sogna  una vita da allenatore. L’argentino, inoltre, ha commentato l’attuale movimento calcistico italiano,  spiegando in particolar modo la sua visione su Marco Giampaolo e la Nazionale di Roberto  Mancini​.

Nel corso della sua carriera ha vestito per diversi anni la maglia del Catania, segue ancora la  squadra siciliana? ​“Si, la seguo ancora, sono rimasto parecchio affezionato a quei colori. Ho due  figli che abitano a Catania, è una città stupenda che mi ha dato davvero tanto”. Crede che Lodi e compagni riusciranno a tornare in Serie B? ​“Spesso è più difficile tornare in B  che passare dalla B alla Serie A, il girone del Catania è molto difficile, con diverse squadre  blasonate, contro le quali non è mai facile giocare, figuriamoci vincere il campionato”.  In Sicilia, fra i tanti, ha avuto come allenatori anche Simeone e Mihajlovic, cosa ricorda di  quest’ultimi? ​“Sono sia due grandi persone, che due grandi professionisti. Credo che la carriera  che stanno facendo parli per loro, entrambi mi hanno lasciato molto sotto il punto di vista  professionale e umano. Devo ringraziarli tanto”.

Ha avuto anche Giampaolo, come ha visto il suo esonero dal Milan? È stato giusto secondo lei?  “In Italia non c’è pazienza, fare l’allenatore è molto difficile, soprattutto in questo paese dove le  persone non sanno aspettare, specialmente nelle grandi squadre come ad esempio il Milan. Non  credo sia stata tutta colpa di Giampaolo, è troppo semplice puntare il dito solo su di lui. Non so se  il progetto sia sbagliato, c’è però da dire che il Milan ha speso molto nel corso degli ultimi anni,  magari poteva usare questi soldi meglio”.  Cosa intende per “In italia non c’è pazienza”? ​“A volte mi faccio molte domande riguardanti  questi argomenti, com’è possibile che un allenatore che alla prima stagione fa benissimo, viene  esonerato quella dopo? Siamo sicuri sia colpa sua? Perchè il direttore sportivo di una squadra  non viene mai mandato via? E’ quello che sceglie i calciatori e ha sicuramente tante  responsabilità”.

Quando lei è arrivato in Italia c’erano diversi campioni come Pirlo, Del Piero, Nesta, Maldini,  Buffon, Zanetti, Cannavaro e tanti altri. Con il passare degli anni, in seguito, crede che il livello  del nostro movimento si sia abbassato o negli ultimi anni è tornato alto? ​“Ciò che ho notato è  che durante le ultime stagioni squadre che sulla carta sono inferiori rispetto ad altre, riescono a  dire la loro con prepotenza, rendendo il campionato più aperto ed entusiasmante. E’ cambiato un  po’ tutto”.

Come vede l’Italia di Mancini? ​“La nazionale mi sta colpendo molto, gioca bene e scende in  campo con diversi giovani, per misurare il livello di questa squadra però, nonostante il bellissimo  girone, bisogna aspettare che affronti nazionali più forti, come ad esempio Francia, Germania e  Spagna. Sono molto contento di ciò che sta facendo Mancini, finalmente l’Italia dopo tanto  tempo è tornata a giocare a calcio”.

L’Inter di Conte può fermare il ciclo Juventus? ​“Non so se riusciranno a fermare la Juventus,  credo però che se a gennaio arriveranno due o tre giocatori in grado di rinforzare la rosa, l’Inter  potrà lottare fino all’ultimo per lo scudetto. I bianconeri non stanno giocando come tutti si  sarebbero aspettati, però ha tantissimi campioni, bravi a risolvere le partite nei momenti di  difficoltà”. Ha progetti personali per il futuro? ​“Ad oggi seguo molto i giovani, in estate con Francesco Scotti  dirigiamo un camp a Rimini. Mi piacerebbe cominciare ad allenare, partendo da una squadra di  Serie D, per vedere se sono capace, non sono presuntuoso. Amo provare nuove esperienze e  confrontarmi con uno spogliatoio, credo di avere l’età giusta per farlo, se sarò in grado  continuerò”.

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