Dopo una carriera che lo ha visto maggiormente protagonista con le maglie di Rimini e Catania, Adrian Ricchiuti, come spiegato nel corso di un’intervista a Football News 24, sogna una vita da allenatore. L’argentino, inoltre, ha commentato l’attuale movimento calcistico italiano, spiegando in particolar modo la sua visione su Marco Giampaolo e la Nazionale di Roberto Mancini.
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Le milanesi e Adrian Ricchiuti: “Inter, con tre innesti si può sognare – Milan, poca pazienza con Giampaolo”
Inter, Ricchiuti: “Con tre innesti si può sognare”
Nel corso della sua carriera ha vestito per diversi anni la maglia del Catania, segue ancora la squadra siciliana? “Si, la seguo ancora, sono rimasto parecchio affezionato a quei colori. Ho due figli che abitano a Catania, è una città stupenda che mi ha dato davvero tanto”. Crede che Lodi e compagni riusciranno a tornare in Serie B? “Spesso è più difficile tornare in B che passare dalla B alla Serie A, il girone del Catania è molto difficile, con diverse squadre blasonate, contro le quali non è mai facile giocare, figuriamoci vincere il campionato”. In Sicilia, fra i tanti, ha avuto come allenatori anche Simeone e Mihajlovic, cosa ricorda di quest’ultimi? “Sono sia due grandi persone, che due grandi professionisti. Credo che la carriera che stanno facendo parli per loro, entrambi mi hanno lasciato molto sotto il punto di vista professionale e umano. Devo ringraziarli tanto”.
Ha avuto anche Giampaolo, come ha visto il suo esonero dal Milan? È stato giusto secondo lei? “In Italia non c’è pazienza, fare l’allenatore è molto difficile, soprattutto in questo paese dove le persone non sanno aspettare, specialmente nelle grandi squadre come ad esempio il Milan. Non credo sia stata tutta colpa di Giampaolo, è troppo semplice puntare il dito solo su di lui. Non so se il progetto sia sbagliato, c’è però da dire che il Milan ha speso molto nel corso degli ultimi anni, magari poteva usare questi soldi meglio”. Cosa intende per “In italia non c’è pazienza”? “A volte mi faccio molte domande riguardanti questi argomenti, com’è possibile che un allenatore che alla prima stagione fa benissimo, viene esonerato quella dopo? Siamo sicuri sia colpa sua? Perchè il direttore sportivo di una squadra non viene mai mandato via? E’ quello che sceglie i calciatori e ha sicuramente tante responsabilità”.
Quando lei è arrivato in Italia c’erano diversi campioni come Pirlo, Del Piero, Nesta, Maldini, Buffon, Zanetti, Cannavaro e tanti altri. Con il passare degli anni, in seguito, crede che il livello del nostro movimento si sia abbassato o negli ultimi anni è tornato alto? “Ciò che ho notato è che durante le ultime stagioni squadre che sulla carta sono inferiori rispetto ad altre, riescono a dire la loro con prepotenza, rendendo il campionato più aperto ed entusiasmante. E’ cambiato un po’ tutto”.
Come vede l’Italia di Mancini? “La nazionale mi sta colpendo molto, gioca bene e scende in campo con diversi giovani, per misurare il livello di questa squadra però, nonostante il bellissimo girone, bisogna aspettare che affronti nazionali più forti, come ad esempio Francia, Germania e Spagna. Sono molto contento di ciò che sta facendo Mancini, finalmente l’Italia dopo tanto tempo è tornata a giocare a calcio”.
L’Inter di Conte può fermare il ciclo Juventus? “Non so se riusciranno a fermare la Juventus, credo però che se a gennaio arriveranno due o tre giocatori in grado di rinforzare la rosa, l’Inter potrà lottare fino all’ultimo per lo scudetto. I bianconeri non stanno giocando come tutti si sarebbero aspettati, però ha tantissimi campioni, bravi a risolvere le partite nei momenti di difficoltà”. Ha progetti personali per il futuro? “Ad oggi seguo molto i giovani, in estate con Francesco Scotti dirigiamo un camp a Rimini. Mi piacerebbe cominciare ad allenare, partendo da una squadra di Serie D, per vedere se sono capace, non sono presuntuoso. Amo provare nuove esperienze e confrontarmi con uno spogliatoio, credo di avere l’età giusta per farlo, se sarò in grado continuerò”.
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