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Stadio aperto con limitazioni per il Milan a Torino, Zvone Boban consuma la sua separazione da Elliott

JEDDAH, SAUDI ARABIA - JANUARY 16: (L-R) Paolo Maldini, Daniele Massaro and Ivan Gazidis of AC Milan are seen ahead of the Italian Supercup match between Juventus and AC Milan at King Abdullah Sports City on January 16, 2019 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Claudio Villa/Getty Images for Lega Serie A)

Attesi i comunicati ufficiali in casa rossonera, stadio aperto per le semifinali di coppa Italia ma con restrizioni per l'affluenza del pubblico

Redazione DDD

di Mattia Marinelli -

Le restrizioni stabilite dal decreto del Governo per Juventus-Milan di coppa Italia allo Stadium di Torino: impianto vietato ai residenti in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Dopo un’altra lunghissima giornata vissuta sul filo dell’incertezza e delle voci, si resta alla semifinale di ritorno con lo stadio aperto ma con limitazioni. Domani sera 20.45: semifinale di coppa Italia, non entra chi abita in Lombardia, Veneto ed Emilia. Vietato l’ingresso ai residenti delle zone più colpite dal virus, mentre in Piemonte è stata prorogata la chiusura delle scuole. Si era pensato ad un cambiamento per lo Stadium, ma così non è stato. Nel Milan che va a Torino contro la Juve sono squalificati Ibrahimovic, Theo Hernandez e Castillejo. Gabbia o Kjaer vicino a Romagnoli, sulla fascia sinistra giocherà Calabria. Lucas Paquetà avrà una chance da titolare al posto di Castillejo, Rafael Leao prenderà il posto di Ibra. Paquetà provato esterno destro, a sinistra Calabria preferito a Laxalt. Nelle prove tattiche di ieri mattina, Stefano Pioli ha provato il 4-2-3-1 con Calabria a sinistra e con Paquetà, Calhanoglu e Rebic sulla linea dei trequartisti al posto della prima punta Rafael Leao.

Sul fronte societario, nemmeno Ibra è riuscito a tenere insieme tutte le anime del club. Zlatan è arrivato per restituire gol all’attacco, dopo le partenze di altri esclusi, Piatek e Suso. Ieri l’incontro fra Gazidis e il croato: lo strappo ha portato al divorzio, nei piani del club non rientra neppure Paolo: stop a fine stagione. Lo scenario prende forma: pieni poteri al tedesco Rangnick. Un addio scritto e annunciato da tempo. Le motivazioni sono: la scelta di Giampaolo, le diverse visioni sul mercato e il corto circuito su Rangnick. La frattura insanabile ha iniziato ad allargarsi su Giampaolo, ma già a luglio i primi dissapori sul mercato dei giovani. Su Rangnick, poi, Boban e Maldini sono usciti allo scoperto. Maldini può restare se accetta di fare squadra. 262 giorni fa lo stesso Boban veniva nominato Chief Football Officer. Il Milan non vuole privarsi a priori di Maldini, ma per lavorare in un team ci sono obblighi e doveri. La richiesta di Boban di un chiarimento con il fondo Elliott e la famiglia Singer è caduta nel vuoto. Proprio Gordon Singer si sarebbe irritato con i due ex campioni. Per evitare contraccolpi con la squadra Maldini e Massara potrebbero rimanere fuori stagione, un uomo solo al comando: Gazidis si occuperà anche di questioni calcistiche.

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