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Nessuna tentazione Icardi: tramontata definitivamente l’era degli scambi Inter-Milan

Confronto diretto Inter-Icardi, ma senza sblocchi clamorosi di mercato soprattutto in ottica cittadina

Da Coco-Seedorf a Cassano-Pazzini, passando per Mancini-Jankulovski, oggi più nulla

Redazione DDD

Nel corso del mese di agosto, il tentativo c'era stato. Se non altro di accendere la discussione. Perchè non Icardi al Milan? Anche in prestito? L'Inter risolverebbe un problema senza rinforzare Juventus e Napoli e anche il Milan risolverebbe diverse questioni pendenti in attacco. Ma la suggestione è rimasta tale. Non c'è stato nessuno sviluppo, nessun contatto, nessun abboccamento.

E' sostanzialmente finita un'era, durata più di 10 anni, nel calcio milanese. Il grosso degli scambi fra le due squadre rossonerazzurre risale all'inizio del nuovo Millennio. Lo scambio fra Guglielminpietro e Brocchi, fra Domoraud ed Helveg, fra Simic e Umit Davala, fra Pirlo e Brncic. Utili per le plusvalenze e in qualche caso anche sul campo. L'abitudine era nata dal passaggio di Taribo West dall'Inter al Milan nel gennaio 2000.

Il bello doveva ancora venire, con lo scambio Coco-Seedorf dell'estate 2002: altamente positivo per i rossoneri, non altrettanto per i nerazzurri. Da quegli anni in poi ci sono stati altri momenti caldi, anche se non in stagioni ravvicinate fra loro. Nell'estate 2005 Christian Vieri passa al Milan, nel gennaio del 2010 Amantino Mancini va al Milan anche se Marek Jankulovski rifiuta l'Inter. Fino all'agosto 2012 in cui, pur di liberarsi dei malumori di Antonio Cassano, i rossoneri acquisirono comunque Giampaolo Pazzini nonostante qualche problema al ginocchio che, a terzo posto acquisito, lo avrebbe portato sotto i ferri nove mesi dopo, nel maggio del 2013.

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