LO CHIAMAVANO IL GRISSINO D'ORO

Rozzano, le aree del nuovo stadio Inter: quando il Comune si spaccò sul Grattacielo di Cabassi…

Rozzano, le aree del nuovo stadio Inter: quando il Comune si spaccò sul Grattacielo di Cabassi… - immagine 1
A metà degli anni Ottanta...lo storico scisma politico, proprio sulla stessa area al centro oggi delle attenzioni interiste

Redazione DDD

Ci sono i colori nerazzurri nel destino dell'area a nord di Rozzano, quasi al confine con Assago. Terreni concettualmente appartenenti all'area del terziario di Milanofiori, ma che la toponomastica aveva assegnato ufficialmente alla giurisdizione della municipalità rozzanese. Oggi si parla del contratto preliminare stipulato a fine 2022 dall'Inter per la costruzione del nuovo stadio nerazzurro in contrapposizione a quello rossonero del Milan, ma quella area verde ha una lunga storia...

Una storica crisi politica

Su quelle aree del Parco agricolo a sud di Milano, poco meno di 40 anni fa il celebre costruttore Giuseppe Cabassi voleva costruire un grattacielo, il "Grissino d'oro". E uno dei suoi manager era il genero, Massimo Moretti, marito di Maria Luisa Cabassi, in seguito divenuto anche direttore generale dell'Inter morattiana atto secondo, quella di Massimo Moratti.

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La storia insegna che quando si parla di quelle aree, si scatenano tensioni. Sono molti i rozzanesi che ricordano il mitologico rendering del "Grissino d'oro", il grattacielo che il Pci dell'allora sindaco Enrico Sala (ex assessore a Sesto San Giovanni) non voleva e che invece era diventato il "pallino" del Psi del vicesindaco Francesco Blora.

Per quel dissenso sull'area che potrebbe veder nascere il nuovo stadio dell'Inter, si ruppe un sodalizio quarantennale fra Pci e Psi. Le chiamavano le giunte "frontiste". Dal 1945, dalla Liberazione in poi, avevano sempre governato insieme. Poi a fine 1985 le prime tensioni sul Grattacielo e nel 1986 la storica separazione. La giunta Pci-Psi-Psdi cadde proprio sul grattacielo, è il caso di dirlo, e subentrarono i repubblicani del vicesindaco Michele Procida con una maggioranza consiliare di 21 seggi su 40. Di quella giunta faceva parte, come pro-sindaco anche Paolo Antonacci, il papà del popolare cantutore e tifoso interista, ci risiamo, Biagio. Dal Grissino d'oro di Cabassi e Moretti allo stadio dell'Inter cinese post-morattiana, sembra esserci un filo conduttore storico. Vedremo se ci saranno anche le stesse tensioni, anche se dal 2019 il sindaco Giovanni Ferretti De Luca è espressione del Centrodestra.

 

 

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