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OLTRE IL PALLONE

Samuel Eto’o: “Il razzismo è ignoranza. Lavoriamo per una società più inclusiva, partendo dai bambini”

ETO'O A SAN SIRO

L’ex attaccante dell’Inter si racconta in occasione dell’Integration Heroes Match

Redazione DDD

Nonostante il campionato di Serie A sia già concluso e archiviato, il 23 maggio i riflettori dello stadio di San Siro si sono accesi accesi per un evento eccezionale organizzato da Samuel Eto’o: l’Integration Heroes Match, una partita di calcio che vede contrapporsi grandi campioni del panorama mondiale all’insegna dell’educazione all’integrazione.

Samuel Eto’o: “Il razzismo è ignoranza. Lavoriamo per una società più inclusiva, partendo dai bambini”- immagine 2

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Samuel Eto’o si è raccontato ai microfoni di LeoVegas.News e ha parlato dell’importanza di questa partita e del serio e attuale tema che porta con sé. L’obiettivo che l’ex bomber nerazzurro si è posto è quello di promuovere la cultura dell’inclusione, combattendo qualsiasi forma di discriminazione negli stadi e nella nostra società. Parte del ricavato della serata sarà devoluto a due associazioni che si occupano di questi temi: la Samuel Eto’o Foundacion e Slums Dunk, attive principalmente nell’aiuto e nel supporto dei bambini che vivono in aree del mondo economicamente e socialmente più svantaggiate.

L’ex attaccante di Inter e Barcellona ha sottolineato che il razzismo e la discriminazione non sono da ricercare nella maleducazione, ma nell’ignoranza: “Il razzismo, dal mio punto di vista, è per coloro che non conoscono, per coloro che non si danno il tempo di conoscere gli altri e che si credono superiori. Quando conosci le altre persone, conoscerai te stesso e sarai anche più apprezzato”. Il calcio in questo ricopre un ruolo molto importante, fungendo da collante e aggregatore sociale che va oltre le piccole differenze tra cittadini, perché come ha affermato Eto’o: “Il calcio non ha frontiere e i giocatori hanno una grande responsabilità: possono cambiare il modo di pensare di un bambino. Quindi io approfitto di tutti questi campioni conosciuti per tentare di migliorare i nostri figli”. Sneijder, Zanetti, Pirlo, Seedorf, Cannavaro, Inzaghi, Dida e tantissimi altri fenomeni tutti uniti per una mission importantissima, capitanati da un campione che già quando incantava sul rettangolo verde era amato, apprezzato e ascoltato in tutto il mondo. Iniziative come questa hanno origine da un pensiero ben definito, che Eto’o ha voluto spiegare così: “Credo che tutti abbiamo il dovere di migliorare la società a prescindere da quale parte del mondo o da come la vediamo. Abbiamo questo dovere. Ho sempre pensato che, quando abbiamo l’occasione, dobbiamo farlo”. Un altro tema centrale della serata è il calcio femminile, con la presenza in campo di alcune delle calciatrici più famose a livello internazionale. Ai microfoni di LeoVegas.News, Eto’o ha parlato anche di questo: “Non so se ricordate la Coppa del Mondo femminile in Francia. Credo che l’affluenza di telespettatori fu maggiore di quella del campionato maschile. Però nessuno ne parla. Credo che il meglio del mondo, la forza del mondo, siano le donne: ci danno la vita e ci danno tutto. Le donne ci accettano sempre per come siamo ed è importante per me metterle nel posto che meritano”. Inoltre, si è dichiarato orgoglioso del lavoro fatto con la Federazione Calcio del Camerun, di cui è presidente: “Il mio campionato femminile è uno dei migliori, le squadre delle selezioni nazionali sono tutte classificate e posso essere un presidente orgoglioso di queste ragazze”. Non è mancato un pensiero al suo ex allenatore e grande amico José Mourinho, con cui ha vinto il Triplete e che in settimana affronterà un’altra finale di coppa europea: “Sono orgoglioso di lui perché si torna a parlare della Roma sul tetto del mondo e solo Mourinho può fare queste cose”. Infine, alla domanda riguardo cosa si aspetta dalla partita di questa sera, ha risposto da vero campione: “Di fare tre gol”.

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