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Il silenzioso Massara e l’ingombrante Tare: cosi ha scelto il Milan

di Franco Ordine – Frederik Massara è il nuovo ds del Milan. È arrivato alle dipendenze del club rossonero per una serie di buoni motivi: 1) perché libero da impegni, qualche settimana prima aveva sciolto il suo rapporto contrattuale con...

Redazione Derby Derby Derby

di Franco Ordine -

Frederik Massara è il nuovo ds del Milan. È arrivato alle dipendenze del club rossonero per una serie di buoni motivi: 1) perché libero da impegni, qualche settimana prima aveva sciolto il suo rapporto contrattuale con la Roma; 2) perché amico e sodale di Giampaolo, il prossimo allenatore rossonero col quale ha condiviso l’esperienza alla Fidelis Andria in serie B; 3) perché a 50 anni ha lavorato e con buoni risultati prima con Walter Sabatini poi con Monchi alla Roma. Appena arrivato a Milano si è messo al lavoro senza rilasciare una sola dichiarazione segno che non ha grande voglia di apparire ma di centrare risultati.

Dall’archivio di internet, in mancanza d’altro, è venuta fuori, ai tempi di quando giocava nel Pescara, una imitazione di Mughini che ha strappato qualche sorriso. Di lui parlano e bene allenatori (Allegri) e colleghi. La sua specialità riconosciuta è di “segnalare” in anticipo qualche talento in circolazione e non solo dalle nostre parti. Massara non è stata la prima scelta di Maldini e Boban i quali avevano invece pensato a Igli Tare. Quest’ultimo, tentato come egli stesso ha raccontato di recente, ha poi scelto di restare alla Lazio.

Lotito gli ha prolungato il contratto e aumentato lo stipendio: insomma il sondaggio milanista gli ha procurato  qualche vantaggio. Tare, nella Lazio, è abituato a essere il numero uno dal punto di vista tecnico. È lui che sceglie i giocatori, nel Milan doveva mettersi dietro Maldini. Di sicuro non avrebbe potuto avere la visibilità garantita da Lotito che gli ha lasciato spesso il compito di “andare giù duro e pesante con gli arbitri” come documentano molti provvedimenti del giudice sportivo.

 

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