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PIOLI A CUORE APERTO

Stefano Pioli: “Il derby è stato equilibrato, Kessie un professionista serio”

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L'allenatore rossonero dopo il derby: "La classifica non è completa, mancano dei recuperi. Tutte le prime 5 sono in lotta per Scudetto e Champions: 42 punti a disposizione e ci sarà da spingere tanto".

Redazione DDD

Tanti i temi affrontati da Stefano Pioli nel suo collegamento su Radio 1 con Radio Anch'io Lo Sport: "La squadra non ha smesso di crederci e non ha smesso di giocare. Partita più equilibrata di quello che si racconta nel post partita, i dati non mentono. Gli episodi hanno deciso una partita equilibrata e siamo stati bravi a crederci e a rimanere in partita. L'arbitro decide come interpretare le situazione e le partite, i calciatori devono adattarsi. In Europa certi falli non si fischiano, e non ti permetti di stare a terra sennò ti passano sopra. Sono favorevole a non fischiare i mezzi falli, gli arbitri decidono la direzione arbitrale. Il gioco troppo spezzettato non favorisce ne il gioco ne i calciatori ne lo spettacolo. Kessie è molto intelligente e può occupare tantissime posizioni. Abbiamo provato a limitare il raggio d’azione di Brozovic e ha fatto un grande lavoro difensivo. Brahim è entrato bene in un momento in cui avevamo preso più campo, serviva brillantezza e ce l’ha data. Franck è un professionista serio e deve continuare così, poi il resto vedremo".

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(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Oltre il derby: "Abbiamo algoritmi che il club ci ha messo a disposizione che ci fanno capire l'efficienza tecnica e fisica del calciatore in partita. L'occhio dell’allenatore e degli addetti ai lavori rimane fondamentale ma con questi dati andiamo nel dettaglio a migliorare i calciatori e abbiamo la possibilità di lavorare in maniera individuale e specifica sui dettagli. Ho 12 collaboratori che preparano la partita, i calciatori, individualmente dal punto di vista tecnico e fisico in modo poi da crescere insieme come squadra".

Anche sui singoli la lettura dell'allenatore rossonero: "Maignan? Mike non mi ha sorpreso, l’abbiamo incontrato col Lille e ci ha colpito e lo abbiamo fatto seguire e visto che era calciatore di personalità, volontà e determinazione. Curioso e volenteroso, ci mette anima e cuore: è un portiere forte in nazionale, ha vinto il campionato francese. Un portiere di grande livello. Una squadra matura e consapevole deve approfittare dell’entusiasmo della vittoria nel derby per avere più determinazione per le prossime partite. Nel girone di ritorno tutto è più difficile, ieri la Samp ha vinto col Sassuolo e noi la affrontiamo domenica e servirà una prestazione di grande livello. Ma ora testa alla Lazio che ha grande qualità e la affrontiamo in coppa Italia, sarà una gara difficile e dobbiamo essere concentrati. La Champions? Col Liverpool potevamo fare di più, poi credo che se siamo in questa posizione vuol dire che non abbiamo avuto moltissimi alti e bassi. Tutte hanno avuto rendimento costante ma non altissimo, giochiamo un calcio propositivo di qualità. Anche con la Juve abbiamo giocato partita seria, non abbiamo rischiato nulla e abbiamo provato a vincerla".

Il tema degli infortuni, ma non solo: "Gli infortuni li abbiamo subiti tutti insieme all'inizio del mese di novembre, non dovevano succedere in base alla prevenzione fatta, ma c’è stato un momento in cui non siamo stati bravi e fortunati e abbiamo pagato. La stagione è ancora lunga, Zlatan rimane un grande giocatore e una risorsa importante. Vediamo cosa succede da qui alla fine poi vedremo. Sta lavorando per recuperare. Non sarà mai un peso ma sempre una risorsa per noi. Ci ha fatto crescere tanto. La mia posizione va al di la del mio contratto, qui sto bene ho un grande rapporto con dirigenti e club, c’è grande sintonia e anche coi miei calciatori, seri e professionali. Potrei rimanere qui per sempre, sto veramente molto bene, anche se il calcio è pieno di dinamiche. Ci ho messo molto ad arrivare dai ragazzi con quella corsa dopo il gol di Giroud. Dall’esterno si ha visione diversa di me, sono più passionale ed emozionale di quanto dò a vedere davanti alle telecamere. Vivo i momenti intensamente coi miei calciatori ed era giusto festeggiare con loro".

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