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Prima della finale di Budapest poi persa dalla Roma contro il Siviglia, nel corso del programma di Radio Due “I Lunatici” era arrivata questa testimonianza: “Mi chiamo Marta e vorrei raccontarvi una cosa che mi sta facendo rimanere male. Mercoledì 31 marzo mi laureo in biologia, ma mio padre non sarà alla cerimonia perché mi ha detto di aver trovato dei biglietti per la finale di Europa League tra Roma e Siviglia a Budapest. Per un uomo di 60 anni la laurea della figlia viene dopo la sua squadra di calcio".
La notizia è diventata argomento di dibattito molto acceso: chi sostiene che il padre aveva tutto il diritto di godersi la finale in santa pace e chi, invece, crede che la laurea di una figlia sia più importante di una qualsiasi partita di calcio.
Adesso però tutto è cambiato...
Al di là del dibattito molto serio sulle aspettative di una figlia che ha lavorato e studiato duramente per arrivare alla laurea e la passione calcistica di suo papà, ci si è messa di mezzo la partita e il suo clamoroso epilogo.
Adesso Marta...
...è diventata l'idolo dei tifosi laziali. Il florilegio social dei tifosi biancocelesti, il giorno dopo Budapest, è tutto su Marta e sul ritorno di papà dalla grande delusione romanista.
E già che ci siamo, nel giovedì del tripudio laziale, c'è anche chi si porta avanti col lavoro...
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