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Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno acceso il dibattito nel calcio italiano, toccando temi caldi come il mercato estivo e la sostenibilità economica dei club. Le sue parole hanno messo in luce le sfide che i biancocelesti affrontano nel cercare di competere ai massimi livelli, pur rispettando i parametri finanziari, in contrasto con altre società che, secondo Lotito, non farebbero altrettanto.
Uno dei temi centrali delle dichiarazioni di Lotito riguarda le ambizioni della Lazio nel mercato, con un riferimento a Federico Chiesa. Il presidente ha sottolineato le difficoltà di competere per giocatori di alto livello, a causa delle limitazioni imposte dai vincoli economici. "Non si possono pagare stipendi da 7-8 milioni di euro l'anno. Ci sono regole e parametri da rispettare" - ha affermato. Il messaggio è chiaro: la Lazio, pur avendo ambizioni elevate, deve fare i conti con una realtà economica che impone scelte sostenibili. Il sogno di portare a Roma un talento come Chiesa resta vivo, ma Lotito sa bene che per raggiungere tali obiettivi è necessario muoversi all'interno di margini ben definiti.
Nella sua riflessione, Lotito non ha mancato di lanciare una stoccata a quelle società che non gestiscono le finanze con la stessa attenzione. "Ci sono società con patrimoni netti negativi da 500 milioni di euro che dovrebbero portare i libri in tribunale" - ha dichiarato il presidente della Lazio, lasciando intendere che alcune squadre potrebbero essere colpevoli di un'eccessiva disinvoltura finanziaria. A domanda diretta su un possibile riferimento alla Roma, storica rivale cittadina, Lotito ha risposto con un diplomatico "No, i nomi li sta facendo lei". Tuttavia, il riferimento a società con debiti ha inevitabilmente sollevato speculazioni. Molti hanno interpretato le parole del presidente come un attacco velato proprio ai giallorossi, recentemente al centro di discussioni per le loro difficoltà economiche.
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