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Bonifazi e quel derby con se stesso: rimanere al Torino oppure…

di Elena Rossin – Quando un calciatore è giovane ed è all’inizio della sua carriera in Serie A se il suo cartellino è di proprietà di una squadra di medio –alta classifica e lui ha già fatto un anno giocando parecchio in prestito in...

Redazione Derby Derby Derby

di Elena Rossin -

Quando un calciatore è giovane ed è all’inizio della sua carriera in Serie A se il suo cartellino è di proprietà di una squadra di medio –alta classifica e lui ha già fatto un anno giocando parecchio in prestito in un’altra squadra della massima divisione è posto davanti al bivio: tornare alla base rischiando di fare panchina oppure chiedere di essere ceduto in modo da avere maggiori possibilità di giocare. Questo è il caso di Kevin Bonifazi difensore centrale che di anni ne ha ventitré e ha nel suo parlmares uno scudetto Primavera con il Torino, una vittoria del campionato di serie B con la Spal ed è anche un azzurro Under 21. Nella scorsa stagione era alla Spal, dove aveva già giocato in precedenza, e finito il prestito dal primo luglio è tornato in forza al Torino. Il suo rendimento nello scorso campionato è stato più che soddisfacente e ha disputato ventisette partite in campionato per complessivi 2303 minuti più un’altra intera gara in Coppa Italia. Minutaggio di assoluto rispetto tenuto conto che calciatori con esperienza ben superiore alla sua, Kevin era al suo secondo anno in serie A, sono scesi in campo per molto meno tempo.

Il Torino attualmente in rosa oltre a Bonifazi ha Izzo, N’Koulou, Djidji, Lyanco e Bremer. Izzo e N’Koulou sono titolari inamovibili e Djidji l’anno scordo era titolare fino a quando non si è infortunato e adesso è guarito e deve solo recuperare la piena forma fisica che gli consenta di giocare un’intera partita. In teoria questo è il terzetto titolare di Mazzarri che adotta una difesa a tre. Lyanco, che di anni ne ha ventidue, lo scorso anno per metà stagione ha giocato nel Bologna facendo bene, infatti, il Torino lo ha fatto tornare alla base e sta trattando con il suo entourage per prolungargli il contratto. E’ vero che Lyanco ha dovuto lasciare il ritiro di Bormio per un problema fisico, ma non pare avere problemi a recuperare. Bremer  di anni ne ha ventidue e nella scorsa stagione ha fatto molta panchina, era al suo primo anno in Italia ed era chiuso da Djidji e da Moretti, ma gode della stima di Mazzarri e sarà il titolare giovedì quando il Torino esordirà con il Debrecen nel secondo turno di qualificazione all’Europa League. E’, quindi, evidente che Bonifazi sia un po’ chiuso nel Torino e che debba sgomitare e non poco per ritagliarsi spazio in campo, anche perché Mazzarri è poco incline a cambiare i difensori se non costretto da necessità legate a squalifiche o infortuni.

Bonifazi è alle prese con un derby personale: restare al Torino oppure andarsene. Il club granata non lo ha messo in cima alla lista dei giocatori da tenere e anche per questo lui, a differenza di altri compagni, non si è tagliato le ferie, iniziate dopo per la convocazione in Under 21 per l’Europeo di categoria, quando il Torino ha anticipato il ritiro dopo essere stato ripescato per i turni di qualificazione all’Europa League e, infatti, rientrerà a Torino solo oggi. Qualche chiacchiera di troppo sulla sua vita privata e sentimentale circola, ma di estimatori in giro per l’Italia Bonifazi ne ha a cominciare dalla Spal che lo ri-vorrebbe, lo aveva riscattato dal Torino per 10 milioni e poi il club granata lo ha contro-riscattato per 11, per passare all’Udinese e al Parma, ma anche Fiorentina e Sassuolo ed è stato accostato a Roma, Milan e Atalanta. Il Torino per 15 milioni lo cederebbe e sta aspettando che qualcuno bussi alla sua porta con questa cifra, nel frattempo da oggi Bonifazi potrà giocarsi le sue carte con Mazzarri in fin dei conti il Torino sarà impegnato su tre fronti e la vetrina che può offrire l’Europa League per un giovane di ventitré anni è da tenere in massima considerazione, ma è comprensibile che rischiare di fare panchina sia poco allettante.

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