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Europa sì, Europa no: che derby di mercato per il Torino!

Crocevia di mercato per il Toro in difficoltà in Europa

La sconfitta nell’andata dei play-off di Europa League ha reso ancora più incerte le dinamiche del mercato del club granata.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Europa sì, Europa no che fare sul mercato. Verdì sì, Verdi no dipende dal Napoli. Parafrasando “La Terra dei Cachi” di Elio e le storie tese, anche un po’ per sdrammatizzare, il mercato del Torino sembra una contraddizione. Da una parte la scelta societaria di confermare in blocco senza cedere nessun giocatore, anche a fronte di offerte di un certo rilievo, la squadra che nello scorso campionato è arrivata settima  e che poi per le vicissitudini del Milan è andata a disputare i turni di qualificazione all’Europa League, dall’altra parte attendere per vedere se effettivamente l’obiettivo di disputare i gironi dell’Europa League fosse raggiunto per scegliere quali rinforzi dare a Mazzarri.

Dall’apertura del calciomercato, il primo luglio, e fino a quando non chiuderà, il 2 settembre, hanno tenuto banco due tormentoni: Verdi con la possibilità che passi dal Napoli al Torino e i no che Cairo ha detto a chi gli chiedeva e che è intenzionato a dire a chi gli chiederà i vari big su tutti Sirigu, Izzo, N’Koulou e Belotti. Giovedì sera però la sconfitta per due a tre con il Wolverhampton ha messo un po’ in discussione tutto. Se il Torino malauguratamente fosse eliminato dalla competizione europea avrebbe senso prendere Verdi che oltretutto costa e non poco anche nel caso di un prestito oneroso con riscatto quantificato e divisione dei proventi fra i due club in caso di eventuale vendita? L’operazione, a prescindere dalla formula adottata, si aggirerebbe comunque sui 20 milioni di euro. Senza la vetrina internazionale alcuni giocatori potrebbero chiedere di essere ceduti e trattenerli facendo pesare il contratto in essere con il Torino sarebbe la cosa giusta da fare o un boomerang?  Comprare sì, compare no è proprio un derby. Tenere sì, tenere no staremo a vede.

Recriminare adesso sulle strategie adottate non serve a nulla poiché indietro non si può tornare. Il campionato è ai nastri di partenza e il Torino se la deve vedere con il Sassuolo e poi giovedì in Inghilterra proverà a ribaltare lo svantaggio disputando si spera la partita perfetta con i giocatori che ha poiché  se anche arrivasse nel frattempo qualcuno non potrebbe essere utilizzato in quanto  le liste Uefa sono chiuse. Infine, la domenica successiva affronterà l’Atalanta in trasferta a ventiquattro ore circa dalla chiusura del mercato. Il portiere di riserve arriverà di sicuro in ballo ci sono Paleari, Montipò e Kalinic. Un terzino sinistro e un rifinitore sono gli altri ruoli che dalla fine dello scorso campionato da tutti sono indicati come i rinforzi che servirebbero se arriveranno giocatori di qualità o riserve dipenderà solo dall’esito di Wolverhampton-Torino.  Europa sì, Europa no. Perché il mercato del Torino è il mercato del Torino.

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