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Il derby di Grosso e Mazzarri: fra di loro e con le proprie squadre per risollevarle

PARMA, ITALY - SEPTEMBER 30:  Walter Mazzarri head coach of Torino FC  gestures during the Serie A match between Parma Calcio and Torino FC at Stadio Ennio Tardini on September 30, 2019 in Parma, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il neo allenatore del Brescia e quello del Torino hanno l’esigenza di conquistare punti per risalire la classifica e l’uno partire bene e l’altro evitare il pericolo esonero.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Alla domanda “E’ messo peggio Grosso o Mazzarri?” dare una risposta è difficile. Il nuovo, fino alla scorsa partita c’era Corini, allenatore del Brescia Grosso, alla sua prima esperienza in Serie A, è chiamato a risollevare la squadra che si trova all’ultimo posto in classifica insieme alla Spal e che finora ha vinto due partite con Cagliari e Udinese, pareggiata una con la Fiorentina, l’unico punto conquistato la Rigamonti, e perse sette con Milan, Bologna, Juventus, Napoli, Genoa, Inter e Verona. I sette punti fatti dal Brescia, pur considerando che si tratta di una neo promossa e che le Rondinelle mancano dalla massima serie da otto campionati, è comunque un bottino scarso dopo dieci partite (una quella con il Sassuolo è stata rinviata per la scomparsa del patron dei neroverdi Squinzi). Le difficoltà dei biancazzurri sono certificate anche dai sedici gol subiti, che comunque collocano il Brescia all’undicesimo posto in questa particolare graduatoria della Serie A, e dai dieci realizzati, che non sono molti ma rappresentano almeno un risultato migliore rispetto a ciò che hanno fatto Sampdoria e Spal (7), Udinese (8) e Verona (9).

L’allenatore del Torino Mazzarri è alle prese con una carenza di risultati che neppure il più pessimista dei conoscitori del Torino si sarebbe mai sognato che potesse esserci dopo undici partite. Sei sconfitte (Lecce, Sampdoria, Parma, Udinese, Lazio e Juventus) quasi tutte con squadre alla portata, due pareggi (Napoli e Cagliari) e tre vittorie (Sassuolo, Atalanta e Milan) per un totale di undici punti. Avere una media di un punto a partita per una squadra che avrebbe dovuto giocare in Europa League se non fosse stata eliminata nei preliminari e che si era prefissa di fare meglio del settimo posto finale dello sorso campionato è un andamento a dir poco deficitario. Oltretutto il Torino subisce parecchi gol, 17 vale a dire uno in più del Brescia, e ne ha realizzati non molti, 11. Con una situazione del genere Mazzarri è finito nell’occhio del ciclone della contestazione dei tifosi che ha investito anche la squadra e il presidente Cairo.

Peggior partita in questo momento non poteva capitare a Grosso e a Mazzarri visto che si troveranno di fronte un avversario che ha bisogno come l’aria per respirare di vincere: il mister del Brescia vorrà partire bene in modo da essere agevolato nel far comprendere la sua idea di calcio ai giocatori e quello del Torino ha l’esigenza di rinsaldare la sua posizione in panchina perché seppur abbia ricevuto la fiducia del presedente Cairo in caso di ulteriore passo falso potrebbe comunque rischiare l’esonero. In soccorso dei sue allenatori possono solo venire le rispettive squadre giocando al meglio delle proprie capacita e provando in tutti i modi a vincere. E per rispondere alla domanda iniziale su chi sia messo peggio tra i due forse è in una situazione più complicata Mazzarri tenuto conto che rischia di essere esonerato, mentre il suo omologo è appena stato preso, e che ha una squadra qualitativamente superiore e che aveva obiettivi ben diversi dalla salvezza obiettivo al quale Grosso è chiamato a condurre il Brescia.

A Grosso e a Mazzarri, al di là di tutto, non si può che fare gli auguri visto che li attende un derby decisamente complicato.

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