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Niente derby fra portieri: Sirigu e il rispetto cavalleresco verso Donnarumma e l’Italia

YEREVAN, ARMENIA - SEPTEMBER 04:  Alex Meret, Gianluigi Donnarumma, Salvatore Sirigu and Pierluigi Gollini of Italy look on during Italy training session on September 4, 2019 in Yerevan, Armenia.  (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Il portiere del Torino non mette in discussione l’essere il secondo in Nazionale pur dimostrando come ha fatto con il Liechtenstein di fare la differenza in campo.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

“Mancini sulle gerarchie è stato chiaro, Donnarumma è il titolare e gli altri sono dietro”. Non sono parole da poco visto che Sirigu le ha pronunciate al termine di una partita dove non solo ha mantenuto la porta della Nazionale inviolata, ma è stato determinante per la vittoria dell’Italia. Il risultato finale, cinque a zero, potrebbe far pensare diversamente, invece, Sirigu fin dal primo minuto ha effettato parate che se non fossero state fatte avrebbero indirizzato la partita in altra direzione. Perché se è vero che l’Italia è passata in vantaggio al secondo minuto è altrettanto vero che lui aveva già fatto una respinta che aveva impedito a Salanovic di segnare e poi ha mantenuto il vantaggio Azzurro fino al secondo gol che è arrivato al minuto settanta facendo altre tre parate decisive, sempre su tiri di Salanovic, al 5’, al 42’ e al 65’.

Se l’Italia si è qualificata per l’Europeo con tre giornate d’anticipo è anche merito di Sirigu che aveva già giocato nelle gare d’andata sempre con il Liechtenstein, con la Grecia e con la Bosnia Erzegovina e nelle prime due occasioni mantenne la sua porta inviolata senza dover fare parate importanti con il Liechtenstein, ma con la Grecia sì in occasione del tiro di Fortounis (69’), anche se l’Italia era già in vantaggio di tre gol, mentre con la Bosnia subì un gol da Dzeko e poi effettuò un uscita preventiva sempre sul giocatore della Roma anticipandolo (47’) sull’uno a zero per la Bosnia e una respinta su tiro di Visca (59’) sull’uno a uno.

Sirigu avrebbe potuto, anche alla luce di ciò che fa nel Torino, mettersi in competizione con Donnarumma, ma non lo ha fatto dimostrando di saper rispettare le decisioni del commissario tecnico e di agire per il bene dell’Italia. Nessun derby quindi fra i due per la maglia azzurra e semmai, anche se è molto difficile, sarà il campo a mutare le gerarchie. Sirigu si allena sempre con grande impegno e si fa trovare pronto facendo anche un po’ da chioccia, ha trentadue anni, ai più giovani colleghi Gollini (24), Meret (22), Cragno (25), Perin (26) e allo stesso Donnarumma (20).

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