ddd

Nkoulou vs NKoulou: il derby di Nicolas

STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO, TURIN, ITALY - 2019/08/22: Nicolas Nkoulou of Torino FC in action during the UEFA Europa League playoff football match between Torino FC and Wolverhampton Wanderers FC. Wolverhampton Wanderers FC won 3-2 over Torino FC. (Photo by Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)

Il difensore del Torino è passato dall’essere un pilastro della difesa a un caso che fa discutere.

Davide Pottie

di Elena Rossin -

Nicolas Nkoulou è arrivato al Torino dall’Olympique Lyonnais il 5 agosto 2017 e non si può negare che in molti fossero scettici sulle sue qualità e lui in punta di piedi ha raccolto idealmente il testimone lasciato da Kamil Glik passato l’estate precedente al Monaco. Ci ha messo poco tempo a conquistare la fiducia di mister Mihajlovic e poi quella di Mazzarri, dei compagni e anche dei tifosi. Un fisco longilineo con un portamento elegante che lo fa giocare sempre a testa alta e a cercare l’anticipo sull’avversario, non ha bisogno quasi  mai di ricorrere al fallo per tener lontani i giocatori che possono creare pericoli alla porta del Torino, quattro cartellini gialli nella prima stagione in granata e 7 nella seconda di cui due, stranamente, nella partita del girone di ritorno con la Spal. Capace a impostare l’azione dalle retrovie. Per tutto questo in due anni è divento uno dei migliori difensori centrali della Serie A.

Inevitabili, quindi, i corteggiamenti di altri club italiani ed esteri con conseguente voglia di cimentarsi in una squadra che avesse obiettivi superiori a quelli del Torino, anche se con i granata è legato da un contratto fino al 30 giugno 2021. Quando nella testa di un giocatore e magari anche in quella di chi gli sta intorno iniziano a girare certe idee è facile che finiscano per influire sulle prestazioni ed è ciò che è successo a Nkoulou che nella partita d’andata dei play-off di Europa League con il Wolverhampton ha commesso un errore difficilmente spiegabile e, soprattutto, che si fa fatica a capire come che possa essere stato commesso proprio da lui. Su un’incursione degli inglesi anziché avanzare o comunque cercare di portare sull’esterno l’avversario è andato all’indietro e ha anche temporeggiato e alla fine Jimenez ha segnato il terzo gol degli inglesi. Tutta la difesa granata per la verità non è stata impeccabile, ma le sue decisioni sul da farsi in quel frangente sono state di difficile comprensione. Capita, ma poi il giorno seguente (23 agosto)  è emerso, per sua stessa ammissione, che non c’era con la testa e per questo ha deciso di chiedere all’allenatore di non farlo giocare nella successiva partita con il Sassuolo, la prima di campionato.

Da quel momento tutto è cambiato. Società, allenatore, compagni, critica e tifosi si sono trovati spiazzati e chi più, molti, chi meno, pochi, sono passati dagli elogi per Nkoulou a critiche anche forti. Si è saputa solo la versione fornita dal presidente Cairo e dall’allenatore che pretendevano, anche giustamente, le scuse del giocatore perché avrebbero voluto sapere prima della gara con il Wolverhempton che lui non era lucido per giocare e che poi si sono risentiti visto che un professionista dovrebbe andare oltre le voci di mercato e dare comunque il proprio totale contributo in campo e non tirarsi indietro. Il presidente ha anche detto che al procuratore del giocatore aveva il 17 agosto proposto il prolungamento del contratto e un aumento salariale senza trovare un accordo poiché Nkoulou e, probabilmente, anche il suo agente preferivano andare altrove non rispettano il contratto in essere con il Torino. Il giocatore, quindi, non è stato convocato per le successive partite con il Wolverhampton del 29 agosto  e con l’Atalanta del primo settembre. Il mercato si è concludo e il giocatore non é stato ceduto. Ora si vedrà se ci sarà un riavvicinamento e di quanto tra le parti, ma prima di tutto Nkoulou deve vincere il derby con se stesso.

Potresti esserti perso