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Sinisa dopo il derby: questa volta i tifosi del Toro hanno esonerato Mazzarri senza aspettare il derby

UDINE, ITALY - OCTOBER 20: Walter Mazzarri head coach of Torino FC  reacts during the Serie A match between Udinese Calcio and Torino FC at Stadio Friuli on October 20, 2019 in Udine, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

L’attuale tecnico granata arrivò al Torino in sostituzione di Mihajlovic che era stato esonerato dopo la sconfitta con la Juventus che costò l’eliminazione dalla competizione.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

I tifosi del Toro accettano tante cose, ma su alcune sono assolutamente intransigenti: sull’attaccamento alla maglia, sull’onorare i caduti a Superga, sul far sì che si rispettino tutti quei giocatori, allenatori e dirigenti, in vita o che non ci sono più, che hanno dato lustro al Torino e sul fatto che il Filadelfia, dove la squadra di capitan Mazzola divenne il Grande Torino, sia la loro casa. Sono disposti sempre a sostenere, soprattutto la squadra, anche quando ci sono momenti difficili e i risultati latitano a patto che in campo venga dato tutto e che i giocatori escano con la maglia impregna di sudore. Sono pronti ad accogliere, magari dopo un’iniziale remora, anche chi ha un passato juventino purché dimostri di essere uno da Toro, basta pensare a Pasquale Bruno. Ma non accettano che in campo si veda una squadra molle e che si prendano ad esempio o si imitino i giocatori della Juventus. Mazzarri che già era sotto la lente d’ingrandimento, perché il gioco della squadra in questo inizio di campionato lascia a desiderare e di conseguenza i risultati sono scarsi, ha in conferenza stampa, prima della partita con il Cagliari, detto che i giocatori avrebbero dovuto prendere come esempio Chiellini per l’impegno e l’umiltà con cui va in campo. Proprio quel Chiellini che si batte i pugni sul petto ogni volta che segna da quando il suo gol nel derby del 7 marzo 2009 decretò la vittoria bianconera o che nel derby del 18 febbraio 2018 diede una manata in faccia a Belotti, gesto volontario o involontario che sia stato comunque non è andato giù ai tifosi del Toro, tanto più perché non fu sanzionato e la Juventus vinse uno a zero con il gol di Alex Sandro. Le parole del mister su Chiellini, come scritto in un comunicato dei tifosi, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso e senza mezzi termini hanno chiesto la testa dell’allenatore.

“Non ne possiamo più: Mazzarri se ne deve andare! Se ne deve andare perché il Toro fa sempre più schifo: in classifica e sul campo.  Se ne deve andare perché il Filadelfia è sempre chiuso. Sempre! Così impedisce alla gente di vivere Il Toro, fa passare alla gente la voglia di tifare.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso, infine, è stato avere indicato Chiellini come esempio per i giocatori del Toro. Una provocazione insopportabile! Un allenatore del Toro non può indicare un gobbo come Chiellini come esempio! Mai! E non stiamo qui a elencare i vari modelli da cui prendere esempio, che hanno giocato nel Toro: ce ne sono decine e decine, basta saper scegliere. E Cairo? Va bene anche questo Cairo... Cairo può accettare che un suo dipendente citi Chiellini come esempio per il Toro? No, non può assolutamente accettarlo, secondo noi. Non deve!

Gli Ultras granata e tutta la Maratona”.

Il Torino con il Cagliari ha pareggiato, ma nelle ultime sette partite, dopo le vittorie iniziali con Sassuolo e Atalanta, ha conquistato solo cinque punti, vincendo con il Milan e pareggiando con il Napoli e appunto il Cagliari, ma perdendo con Lecce, Sampdoria, Parma e Udinese. Sirigu, che è sempre protagonista in positivo poiché effettua parate fondamentali, non ha subito gol solo con il Napoli. E il Torino che aveva fino all’anno sorso una difesa fra le migliori della Serie A subisce parecchi gol, dodici finora che sono un numero rilevate per una squadra che ambisce a un osto che la porti a disputare le coppe europee. Belotti fa l’attaccante ed è il cannoniere della squadra con cinque reti, ma deve anche andare a recuperare palloni giocabili, servire assist per i compagni e dare una mano in copertura. A parte il “Gallo” solo Zaza, tra gli attaccanti di ruolo, è finito sul tabellino dei marcatori due vote in nove partite. Il Torino pur avendo in rosa Bellotti, Falque, Verdi e Zaza più Millico, Berenguer, Edera, Parigini e Rauti, che è finito tra i fuori quota della Primavera, gioca al massimo con due attaccanti e al più nei finali di partita ne entra un terzo e non è raro che a far coppia con Belotti non ci sia una  punta di ruolo, ma un esterno.  Per questo i granata segnano relativamente poco, undici  le reti realizzate.

Le prossime due partite con la Lazio a Roma e in casa con la Juventus potrebbero essere cruciali per Mazzarri. Per i tifosi dovrebbe essere già stato cacciato, ma il presidente Cairo ha ribadito pubblicamente la fiducia nell’allenatore, però, se nelle prossime due partite le prestazioni della squadra e i risultati non fossero positivi  c’è da giurarci che il clima per l’allenatore si farebbe ancora più pesante. I tifosi, che già prima del fischio d’inizio, nell’intervallo e alla fine della gara con il Cagliari avevano invitato eloquentemente la squadra a “Tirare fuori le palle” e fischiato scontenti del pareggio, riverserebbero ancor di più il loro malcontento anche sulla squadra e sul presidente Cairo e allora il rischio dell’esonero per l’allenatore aumenterebbe molto. Il derby per Mazzarri rischia di essere fatale e ironia della sorte lui arrivò al Torino per sostituire Mihajlovic che era stato esonerato il 3 gennaio 20148 dopo aver perso il derby di Coppa Italia con la conseguente uscita dalla competizione della squadra ai quarti. L’allenatore del Torino per salvare il suo posto in panchina ha solo una strada: far sì che con Lazio e Juventus la squadra giochi al massimo dando tutto e conquistare più punti possibili senza più nominare juventini da prendere ad esempio, fossero anche i giocatori migliori del mondo.

P.s.: Mazzarri eviti di provare a rimediare alla frase detta su Chiellini perché rischia di peggiorare la situazione: meglio tacere e sperare che nessun giornalista gli faccia domande in merito, salvo nel caso chiedere scusa per l’infelice paragone senza null’altro aggiungere.

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