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Tra Lyanco e Bremer un derby per non essere più in ballottaggio per un posto nel Torino

ROME, ITALY - OCTOBER 30: Felipe Caocedo of SS Lazio kicks the ball against Evangelista Lyanco during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 30, 2019 in Rome, Italy.  (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Mazzarri di rado li utilizza insieme per cui fra i due giovani difensori c’è una sana competizione.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Giovani promesse sgomitano per una maglia e per affermarsi. La definizione calza a pennello per Lyanco e Bremer: due ragazzoni brasiliani, il primo a onor del vero ha origini serbo-portoghesi, difensori centrali. Entrambi hanno 22 anni, l’uno li ha compiuti il 1 febbraio e l’altro il 18 marzo scorsi, e hanno scelto l’Italia e il Torino per affermarsi nel calcio. Lyanco è arrivato nella città della Mole nel marzo del 2017, anche se non poteva giocare fino all’inizio della stagione successiva ha sfruttato però il tempo per allenarsi e iniziare a prendere confidenza con il calcio nostrano, mentre Bremer è giunto nel luglio del 2018. All’inizio purtroppo Lyanco si è imbattuto in più infortuni che per quasi un anno e mezzo lo hanno tenuto forzatamente fuori dal calcio giocato, ma comunque non gli hanno impedito di farsi apprezzare per delle doti non indifferenti. Riprova ne è che Mihajlovic quando è diventato l’allenatore del Bologna l’ha voluto con sé dopo che lo aveva apprezzato nel Torino e così lui si è trasferito in prestito per metà della scorsa stagione ritornando poi alla base a campionato concluso. Bremer, invece, ha seguito il percorso di molti giovani calciatori: si allenava e si accomodava in panchina in attesa di trovare spazio in campo. Spazio che sul finire della scorsa stagione Mazzarri gli ha concesso avendo visto i progressi che aveva fatto nei mesi precedenti e apprezzando il fatto che non si era lamentato per non aver giocato a lungo.

Questa stagione per i due dovrebbe essere quella della consacrazione per cui si ritrovano in competizione in quanto il Torino gioca con la difesa a tre, a parte qualche rara volta dovuta a forze di causa maggiore, e da quando il noto caso Nkoulou è rientrato, e il camerunense ha ripreso il suo posto in mezzo alla difesa, le possibilità di giocare per Lyanco e Bremer si sono ridotte. Il posto sul centro-destra è occupato da Izzo e di conseguenza rimane solo quello sul centro-sinistra che, oltretutto, ha anche due altri pretendenti Djidji e Bonifazi, che però nelle gerarchie sono dietro ai due brasiliani.

Mazzarri, alla ricerca del miglior assetto difensivo che stenta a essere trovato, finora ha alternato Lyanco e Bremer in campionato, mentre nei preliminari d’Europa League Gleison ha sempre giocato, ma Lyanco era alla prese con un infortunio che non gli ha permesso di essere a disposizione anche nelle prime due gare di Serie A. Entrambi in campionato hanno disputato 6 partite, Lyanco per complessivi 497 minuti e Bremer per 496. Stante anche le difficoltà patite dalla squadra i due ragazzi qualche errore lo hanno commesso, un po’ per mancanza di esperienza e un po’ per volersi mettere in mostra e di conseguenza azzardando l’intervento a discapito di scegliere la giocata più facile che spesso paga. Errori costati anche cari alla squadra, ma pur sempre errori di gioventù che oltretutto vanno divisi con i compagni altrettanto colpevoli.

Tecnicamente è più dotato Lyanco capace d’impostare l’azione da dietro uscendo dalla difesa palla al piede e bravo nel saper in rapidità anticipare l’avversario. Bremer dal canto suo ha un buon senso della posizione ed entrambi hanno come punto di forza il gioco aereo. Lyanco ha una giocata più pulita e questo gli fa prendere pochi cartellini a differenza di Bremer che è più soggetto alle sanzioni del direttore di gara, infatti, nelle sei partite disputate nei preliminari d’Europa League in tre diverse si è beccato il cartellino giallo e in campionato in sei partite ha già ricevuto tre ammonizioni tra l’altro una doppia, nel match con il Parma, che gli è costata l’espulsione dopo soli 29 minuti. Mentre il compagno finora si è visto sventolare dall’arbitro il cartellino giallo solo una volta a parità di gare disputate, nella partita con il Milan. Tra Lyanco e Bremer è un derby continuo: in allenamento per dimostrare a mister Mazzarri di meritare una maglia da titolare e in partita per confermare di aver meritato di giocare in modo d avere una chance anche nella partita successiva.

 

 

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