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Verdi deve vincere il derby della sua stagione: farsi carico dei problemi del Torino

ROME, ITALY - OCTOBER 30:  Stefan Radu of SS Lazio competes for the ball with Simone Verdi of Torino FC during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 30, 2019 in Rome, Italy.  (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

L’attaccante arrivato per fare la differenza finora non ha reso per il potenziale che ha. Le difficoltà della squadra non l’hanno aiutato a inserirsi, ma dopo quasi tre mesi deve cambiare passo.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Era la prima scelta in estate per potenziare l’attacco del Torino e se anche è arrivato all’ultimo istante, con deposito degli incartamenti a due minuti dalla chiusura del mercato, Verdi è effettivamente giunto alle dipendenze di Mazzarri, lasciando dopo solo un anno il Napoli dove non era riuscito a ritagliarsi spazi poiché chiuso da una folta concorrenza di compagni di qualità. Per lui il ritorno al Torino, vi era già stato per un anno e mezzo tra il 2011 e il 2013, doveva essere un riscatto e per il Torino il giocatore avrebbe fatto fare il salto di qualità alla squadra favorendo l’ultimo passaggio e contribuendo alle fortune granata segnando.

Finora a quasi tre mesi dal suo arrivo, però, Verdi non ha ancora fatto la differenza e, pur con qualche miglioramento nelle ultime partite, è ancora lontano dagli standard che gli avevano permesso di mettersi in luce nel Bologna e avevano indotto il Napoli a prenderlo sborsando ai felsinei 25 milioni di euro e quest’estate al Torino di puntare su di lui a fronte di un prestito oneroso di 3 mln e di un obbligo di riscatto fissato a 20 più eventuali altri 2 di bonus. Mazzarri al giocatore ha sempre dato fiducia pur dicendo che la sua forma fisica al suo arrivo non era delle migliori, l’ambiente l’ha accolto bene e lui essendo una persona a modo e un serio professionista non può aver avuto problemi ad inserirsi nello spogliatoio. Ma dopo 11 partite per un totale di 652 minuti in campo, 7 volte da titolare e 4 da subentrante, i suoi gol finora ammontano a zero, le occasioni create sono state 4, gli assist 1 e i tiri 10 (dati Lega Serie A).

Il Torino è in crisi e questo non ha aiutato Verdi ad inserirsi, ma adesso è arrivato il momento che lui sfoderi i numeri che ha e che aiuti la squadra a risollevarsi. Dopo tredici giornate, infatti, il Torino ha quattordici punti ed undicesimo, in coabitazione con Milan e Udinese, ha al passivo venti gol subiti, e in tante occasioni Sirigu ha evitato che il numero delle reti incassate fosse superiore, e l’ammontare di gol fatti è quindici, con sette da ascriversi a Belotti. Domani sul far della sera, fischio d’inizio alle 18, l’avversario sarà il Genoa terzultimo in classifica con soli 10 punti e che come il Torino ha segnato 15 gol, ma che ne ha subiti ben sette di più e che ha il suo attaccante più prolifico, 5 le sue reti, Kouamé infortunato. Per Verdi e per il Torino la partita ideale, ma serve che appunto che Simone torni ad essere quello dei tempi del Bologna e che vinca il derby di farsi carico del Torino tanto più che Belotti, che nell’ultima gara con l’Inter ha dovuto abbandonare il campo dopo dieci minuti a causa di una botta al fianco, se riuscirà a giocare non potrà essere al top.

 

 

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