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Il derby Lazio-Roma è una delle sfide più affascinanti e sentite del calcio italiano, un evento che va ben oltre la semplice competizione sportiva. La tensione, la passione e l'agonismo che animano questa partita fanno di ogni derby un momento unico, dove ogni gesto e ogni azione possono scrivere la storia.
In questa cornice, abbiamo avuto il privilegio di intervistare un protagonista di quegli anni indimenticabili per la Lazio: Giuliano Giannichedda. Mediano della squadra biancoceleste, Giannichedda ha vissuto il derby con un’intensità che solo chi ha indossato quella maglia sa descrivere. Con lui abbiamo avuto l'opportunità di ripercorrere quei momenti indimenticabili, di parlare delle sfide che ha affrontato in campo e di analizzare l’evoluzione del calcio moderno, con uno sguardo particolare al derby che si disputerà nell'attuale giornata di campionato.
Una chiacchierata che ci ha permesso di scoprire non solo il punto di vista di un ex calciatore di grande esperienza ma anche l'analisi di un appassionato che conosce bene il valore e il significato di una partita che rappresenta molto di più di una semplice sfida tra due squadre.
Giuliano, come si vive un derby da centrocampista? Cosa cambia nelle tue funzioni in campo rispetto a una partita 'normale'?
"Il derby Lazio-Roma è una partita particolare, indipendentemente dal ruolo che uno ricopre. In un derby, devi dare ancora di più in termini di agonismo, concentrazione e gestione della tensione. La pressione è altissima, e saperla gestire è una delle chiavi principali per giocare bene. Non c'è un ruolo più o meno delicato, tutti devono fare la loro parte".
Nel corso della tua carriera alla Lazio, qual è stato il derby che ti è rimasto più impresso e perché?
"Il derby che ricordo di più è sicuramente quello della Befana, con Paolo Di Canio che torna dopo tanti anni e segna sotto la curva sud. La squadra era un po' rimaneggiata e io stesso mi ritrovai a fare il difensore centrale in quell'occasione. Quello è stato un derby che mi ha lasciato un ricordo molto piacevole".
Quando si è in campo in un derby, la pressione è palpabile. Come riuscivi a gestirla a livello mentale e fisico, soprattutto considerando il tuo ruolo di mediano?
"La pressione per Lazio-Roma è tanta, ma quando giochi ad alto livello sei abituato a gestirla. Personalmente, sono sempre stato abbastanza freddo. Però, anche se inizio a vedere lo stadio e l’atmosfera di un derby, un po' di effetto lo fa. È bellissimo, e ti verrebbe da giocare sempre partite così. La chiave sta nel concentrarsi e restare lucidi".
Chi era l’avversario più difficile da affrontare nei derby della Capitale? C’era un giocatore della Roma che ti metteva più pressione durante quelle partite?
"Sicuramente Totti e Cassano. Erano due grandissimi giocatori con qualità incredibili, capaci di risolvere la partita in qualsiasi momento".
Cosa pensi della Lazio e della Roma di oggi? Come arrivano le due squadre a questa gara così importante?
"Le due squadre hanno seguito percorsi quasi opposti. La Roma è partita malissimo, ma con l’arrivo di Ranieri ha cominciato a fare tanti punti e ora è lì, in lotta per il quarto posto. La Lazio, invece, è partita fortissimo, ma ha rallentato un po'. Comunque, sta facendo un buon campionato. Arrivano entrambe a questo derby in momenti diversi: la Lazio, dopo una trasferta complicata in coppa, non avrà tutte le energie fisiche al 100%, ma nel derby questo non conta. In queste partite, sei talmente carico che trovi le energie".
C'è un singolo giocatore della Lazio di oggi che ti ha impressionato per le sue prestazioni o per la sua crescita, soprattutto in vista del derby
"Secondo me, Rovella è il giocatore che sta facendo meglio. È il più costante da inizio anno, ma la cosa che mi colpisce di più è la sua crescita in personalità e nella gestione della partita, nonostante la giovane età. Sta dimostrando di essere un ottimo calciatore".
Tra le due squadre, quale ha le possibilità maggiori di approdare in Champions League?
"La Champions League è difficile da conquistare. Visti anche i calendari, entrambe le squadre possono ambire al quarto posto. Dipenderà molto da come si comporteranno quelle che sono davanti. Se le squadre che sono in alto continuano a fare punti, sarà difficile, ma entrambe Lazio e Roma hanno le possibilità di provarci".
Baroni o Ranieri? Chi sta facendo meglio dal tuo punto di vista?
"Sono due allenatori molto bravi. Ranieri ha fatto cose incredibili alla Roma, riuscendo a far rendere al meglio tutti i suoi giocatori. Baroni mi è piaciuto sin dall’inizio, perché riesce a valorizzare tutti i giocatori che ha e si è inserito benissimo nel mondo Lazio".
Pronostico secco su Lazio-Roma?
"È una partita da tripla, come tutti i derby. Non è possibile fare un pronostico per Lazio-Roma".
Rimanendo nel tuo ruolo: cosa pensi dell’evoluzione tattica e tecnica che hanno avuto Rovella e Guendouzi?"
"Come dicevo prima di Rovella, penso lo stesso di Guendouzi. Sono due giocatori fondamentali per la Lazio, che uniscono dinamismo, tattica e tecnica. Sono centrocampisti molto moderni, e se la Lazio sta in alto in classifica, molto del merito va a loro".
Dal punto di vista della tifoseria, il derby è molto più di una partita. Tu come lo vivevi, nel momento in cui entravi in campo? E com'era la tensione negli spogliatoi?"
"I tifosi della Lazio sono eccezionali, ci danno sempre una carica incredibile, soprattutto nei derby. La sensazione è bellissima, e come ho detto prima, alla fine vorresti giocare tutte le partite con questa atmosfera. Negli spogliatoi, ognuno si concentra e si carica a modo suo. Sono momenti molto personali, ognuno ha il suo modo di prepararsi".
Dal punto di vista tattico, quale aspetto del gioco ritieni più cruciale in un derby come Lazio-Roma?"
"Nel derby, la tattica è importante, ma non è determinante come in altre partite. Conta di più la voglia di andare in campo e vincerlo e la concentrazione che ogni giocatore deve avere e la capacità di gestire la partita".
🤝 L’iniziativa di Lazio e Roma per il derby
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) April 11, 2025
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