
L'intervista
ESCLUSIVA, Lima su Lazio-Roma: “Dovbyk non perdona, Konè può fare la differenza”

Il derby Lazio-Roma è sempre una storia che si scrive sul campo e quella del 2002 è una delle pagine più memorabili della sua lunga e appassionante tradizione. Quella volta, la Roma andò a trionfare sulla Lazio con un 1-5 che ha ancora il sapore della leggenda, un’impresa che si materializzò grazie alla straordinaria performance di un Montella inarrestabile, capace di segnare ben quattro gol in una sola partita. Quella vittoria non fu solo il trionfo di una squadra, ma la consacrazione di un momento che ha segnato per sempre la storia di questo derby. E a rendere il tutto ancora più affascinante la presenza di un altro grande protagonista, Francisco Lima, che con grinta e passione contribuì a un successo che rimarrà scolpito nel cuore dei tifosi giallorossi.
Quel derby, con il suo risultato storico, non è solo una partita: è la testimonianza della passione pura che anima Roma, una città che vive e respira ogni derby come se fosse l’ultimo, sempre con la stessa intensità e la stessa voglia di vincere. In questa occasione speciale, abbiamo avuto il piacere di intervistare Lima, uno dei giocatori che ha scritto momenti indimenticabili con la maglia giallorossa, per parlare proprio di Lazio-Roma. Un'occasione unica per ascoltare le sue esperienze e le sue opinioni su una delle partite più sentite di sempre, raccontata da chi ha vissuto in prima persona la magia e la tensione di un derby che resterà nella storia.
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La Roma di Ranieri, un cambio positivo
—La Roma si avvicina al derby con grande entusiasmo. Come vedi la preparazione della squadra in vista della sfida contro la Lazio? C'è qualche aspetto che la squadra dovrà migliorare rispetto alle ultime partite?
"Secondo me la Roma sta facendo benissimo. La squadra gioca davvero bene e con l’arrivo di Ranieri si vede un cambiamento positivo: sta facendo un ottimo lavoro. Il calcio che propone è bello da vedere. Lazio-Roma, si sa, è sempre una partita complicata, mai facile da affrontare. Però credo che i giocatori daranno il massimo, metteranno tutta la grinta possibile perché si tratta di una sfida troppo importante, sia per la città che per la Roma stessa”.
Quali ritieni siano gli aspetti tattici cruciali per la Roma in questa sfida? In particolare, qual è l'elemento che potrebbe fare la differenza in un derby così acceso?
“Bisogna fare attenzione, perché la Lazio oggi gioca in Europa e, secondo me, è comunque una buona squadra. Non va sottovalutata. La differenza, in partite come questa, la fa soprattutto la fase difensiva: non prendere gol è fondamentale. Serve massima concentrazione. La Roma, dal canto suo, deve scendere in campo con grinta e determinazione, giocare al massimo per cercare il gol e portare a casa il risultato”.
In una Lazio-Roma così carica di tensione, come pensi che la motivazione psicologica dei giocatori possa influire sull’esito del derby? Cosa rende una partita come questa così speciale dal punto di vista emotivo?
“Secondo me la passione che ruota attorno al derby è enorme. Lo sappiamo tutti: ogni Lazio-Roma è una partita speciale, diversa da tutte le altre. Dal punto di vista emotivo, è una sfida importantissima sia per i tifosi che per la squadra. È proprio questo, secondo me, il motivo principale che spinge tutti a dare il massimo: vincere il derby ha un valore che va oltre i tre punti”.
I giocatori chiave di Lazio-Roma per i giallorossi
—Da centrocampista come giudichi il centrocampo della Roma, con Cristante, Paredes e Konè? Quali sono le caratteristiche che ritieni fondamentali in questi giocatori e in che modo potrebbero influire sul gioco della squadra, specialmente in un derby così importante?
“Secondo me Konè è un giocatore più avanzato, uno che si muove molto negli spazi e si rende pericoloso tra le linee. È lì davanti, sempre pronto a inserirsi. Cristante, invece, ha un ruolo diverso: sta davanti alla difesa, è più difensivo, più bloccato. Come Paredes. Sono giocatori con caratteristiche diverse, ma tutti molto validi a centrocampo. Konè fa girare la palla, viene incontro a prenderla, ed è fondamentale per dare equilibrio e qualità alla manovra della Roma. In una partita come il derby, tutti e tre i centrocampisti diventano fondamentali. Poi, naturalmente, spetta al mister dare indicazioni precise sul lavoro che ciascuno deve svolgere in campo. Ma se stanno bene, il centrocampo può davvero fare la differenza”.

La Roma sta recuperando Lorenzo Pellegrini, un giocatore fondamentale per il centrocampo giallorosso. Quanto pensi che la sua presenza possa essere determinante, soprattutto in una Lazio-Roma così importante?
“La Roma sta recuperando Lorenzo Pellegrini, e questa è una notizia importantissima. Sappiamo bene quanto sia un grande giocatore, uno di quelli che fa la differenza. È un centrocampista completo, si muove tanto, sa coprire bene sia la fascia destra che quella sinistra, si inserisce, rientra, imposta. Ha una visione di gioco superiore. È importante per la Roma, come lo sono tutti i giocatori, ma lui ha quel qualcosa in più. In una partita sentita come il derby, avrà sicuramente una carica speciale. Secondo me sarà fondamentale per questa squadra”.
Eldor Shomurodov ha appena rinnovato il suo contratto con la Roma fino al 2027. Qual è l’impatto di questa decisione sulla squadra e quanto può essere utile come alternativa in attacco, soprattutto considerando l’assenza di Dybala?
“Sì, è un giocatore importante. La Roma ha fatto bene a rinnovare il contratto di questo ragazzo: sta dimostrando di meritarselo sul campo. In particolare,Shomurodov ha grinta, cuore, e dà tutto per la squadra. È uno che non si risparmia mai. Quando poi gioca insieme a Dybala, riesce anche ad essere pericoloso in fase offensiva. È un elemento importante all'interno del gruppo, e il suo spirito fa la differenza”.
Guardando ai giallorossi, quali giocatori possono essere decisivi per Lazio-Roma? E c'è qualcuno che potrebbe sorprendere in positivo con una prestazione importante?
"Non possiamo dire che esista un solo giocatore capace di vincere da solo un derby. In partite così serve il gruppo, servono tutti: l’unione fa la forza. Ogni giocatore è importante, ma è l’essere compatti, l’essere squadra che può davvero fare la differenza. Un singolo non basta, mentre un gruppo unito, che vuole fortemente vincere, può arrivare lontano. Nel derby serve il contributo di tutti, dai giocatori in campo allo staff, fino ai magazzinieri. È una partita fondamentale, per la Roma, per la città, per la società. E tutti devono sentirsi parte di questa sfida".
La Roma tra il derby ed il futuro
—Artem Dovbyk, attaccante della Roma, non ha ancora brillato come ci si aspettava. Ti aspettavi di più da lui in questa sua prima stagione in Italia o ritieni che stia facendo bene considerando l’adattamento al campionato?
“Dovbyk è un attaccante importante, uno che vive per il gol. Magari quest'anno non ha ancora trovato il momento giusto, ma ha qualità e caratteristiche che lo rendono decisivo. Ha una grande struttura fisica, resta sempre lì, pronto ad approfittare di ogni occasione, anche nei momenti difficili. In passato ha già segnato gol pesanti per la Roma, e sono convinto che possa farlo ancora. Sappiamo che finora la sua stagione non è stata tra le migliori, ma sono certo che il prossimo anno potrà cambiare passo. È uno di quei giocatori che, se gli arriva il pallone giusto in area, non perdona. Nei derby può dare tantissimo. È ancora il momento giusto per esplodere e regalare gol importanti alla squadra”.

La presenza di Erik ten Hag allo stadio Olimpico ha suscitato parecchio interesse. In ottica futura, quale allenatore pensi sarebbe l’ideale per la Roma e quale direzione dovrebbe prendere il club per tornare a competere ai massimi livelli?
“Sinceramente non so quale sarà la scelta definitiva, ma credo che spetti alla società, al direttore sportivo, e forse anche a Ranieri, che ha già dato tanto, indicare la strada giusta. Non so se lui vorrà un ruolo dirigenziale o meno, ma una cosa è certa: alla Roma serve un allenatore con esperienza e grande rispetto nel mondo del calcio. Parliamo di una piazza difficilissima, che richiede carattere, personalità e competenza. La Roma è un grande club, con una tifoseria esigente, e solo un allenatore di spessore può gestire una realtà così. Serve qualcuno all’altezza della storia e del valore di questa squadra. Mi auguro che la società scelga un nome importante, che sappia guidare la Roma nel rispetto di ciò che rappresenta”.
I giocatori biancocelesti che possono fare la differenza in Lazio-Roma
—Quali sono i calciatori della Lazio che temi maggiormente? Chi potrebbe essere la chiave per il successo della Lazio nel derby?
“Non c'è un singolo giocatore su cui possiamo concentrarci in maniera particolare, perché il derby è sempre imprevedibile. In queste partite, ogni dettaglio può fare la differenza. Mi viene in mente il caso di Montella, che in una gara contro la Lazio, pur non essendo titolare, entrò in campo e fece quattro gol. Quel derby per me rimane indimenticabile. Queste sono le sorprese che solo una partita del genere può regalare. Il calcio è così: imprevedibile. Per questo dobbiamo stare attenti a tutti, anche a chi entra durante la partita. Ogni giocatore può essere determinante, e questo è ciò che rende il derby ancora più affascinante”.
La Lazio dovrà fare a meno di Nuno Tavares per il derby a causa di un infortunio. Quanto pensi che la sua assenza influenzerà la difesa della squadra di Baroni e quali soluzioni potrebbero essere adottate per arginare l'assenza di un giocatore così importante?
“La Lazio ha una buona squadra, lo sappiamo. Oggi stanno giocando una partita importante, sono nei quarti di finale dell'Europa League, e questo dimostra la loro forza. Ma, come ho detto prima, la Roma non deve pensare troppo a ciò che sta facendo la squadra di Baroni. I giallorossi devono concentrarsi su loro stessi, sul proprio gioco. Ogni giocatore della Roma deve fare il proprio lavoro, indipendentemente da chi scende in campo per la Lazio. Se ci sono giocatori assenti nei laziali, questo può essere un vantaggio, ma alla fine la Roma deve concentrarsi su se stessa e dare il massimo in campo”.
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) April 10, 2025
La Lazio è impegnata nei quarti di finale di Europa League. Ritieni che l'attenzione sulla competizione europea possa influire sulla preparazione della squadra per il derby con la Roma?
“La Lazio è impegnata nei quarti di finale di Europa League contro il Bodo Glimt e ogni partita è cruciale per loro. Ma la Roma deve concentrarsi sul proprio gioco e su come si comportano i suoi giocatori. Ogni punto è importante, come lo è ogni mossa sul campo. Un aspetto fondamentale è come il mister riesce a gestire la squadra, proprio come faceva Fabio Capello in passato. La gestione della tensione, la preparazione psicologica e la determinazione sono ciò che fa la differenza nei grandi match, come un derby. È importantissimo che la Roma segua questa strada e faccia vedere il suo valore”.
"La domanda è difficile ma affascinante. Sono due squadre con grandi giocatori e, in un derby, tutto si gioca sui dettagli e sulle opportunità. La squadra che saprà sfruttare le occasioni, capitalizzando ogni possibilità di gol, avrà un vantaggio decisivo. I derby sono fatti di emozioni forti e grande grinta. Ogni calciatore deve essere pronto a cogliere ogni pallone e ogni occasione che si presenterà, perché ogni singola opportunità può fare la differenza. Chi saprà approfittare meglio di questi momenti, senza lasciarseli sfuggire, avrà la meglio alla fine. Tutti i giocatori sono consapevoli dell'importanza di questa partita e non vedono l'ora di scendere in campo. Sarà una Lazio-Roma emozionante e chi saprà mantenere lucidità e sfruttare le opportunità avrà la vittoria. Un grande abbraccio e un grande in bocca al lupo a tutti".

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