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Amore calcistico no limits: nonna Elvira a 80 anni e con la bombola d’ossigeno allo stadio per il Talleres

Amore calcistico no limits: nonna Elvira a 80 anni e con la bombola d’ossigeno allo stadio per il Talleres - immagine 1

Grande atto d’amore per la propria squadra. Dall’Argentina la storia di una nonna tifosa…

Redazione DDD

di Sergio Pace -

La passione per il fútbol e l’attaccamento alla propria squadra non conoscono ostacoli. Per informazioni, chiedete pure a nonna Elvira, combattiva 80enne che lotta tutti i giorni contro la fibrosi cistica. Siamo a Cordoba, in Argentina. Il Talleres, club fondato nel 1913, è tornato in Copa Libertadores dopo vent’anni dall’ultima partecipazione. Giovedì è andata in scena la prima giornata della fase a gironi. Allo stadio Mario Alberto Kempes il Talleres del tecnico portoghese Pedro Caixinha ospita i cileni dell’Universidad Catolica. I Matadores Albiazul hanno vinto 1-0 grazie alla rete siglata al 24’ del primo tempo dal numero 10 Hector Fertoli. Una notte storica cui una “speciale” tifosa non poteva certo mancare.

Amore calcistico no limits: nonna Elvira a 80 anni e con la bombola d’ossigeno allo stadio per il Talleres- immagine 2

Nonna Elvira allo stadio con la bombola d’ossigeno

Questa partita non poteva certo perdersela. L’ottantenne nonna Elvira ha deciso, dunque, di prendere la sua bombola d’ossigeno, compagna di tutti i giorni per combattere la fibrosi cistica, e recarsi allo stadio. Il Talleres, la sua squadra del cuore da sempre, è la sua vita, è tutto, è “il mio ossigeno” l’ha definito nonna Elvira. Nonostante gli acciacchi dell’età e la malattia, per la cara abuela il sostegno e l’amore per i Los Tallarines non devono mai mancare. I suoi nipoti, Carla e Oscar, l’hanno accompagnata e seguita allo stadio Mario Alberto Kempes. Nonna Elvira ha nove figli, 35 nipoti e 40 pronipoti. Per la grande sorpresa di tutti in famiglia, solo uno dei figli di Elvira è tifoso del Belgrano. “A trasmetterci questa passione per il Talleres è stata lei. Abbiamo trascorso una giornata spettacolare. Ho portato anche mio figlio Joaquin”, ha detto Oscar. Nonna Elvira non ha paura della malattia “perché con me c’è il Talleres”, dice. Elvira avrebbe anche voluto sostenere la squadra nel settore popolare, in curva insieme agli ultrà, ma la bombola era ritenuta troppo pericolosa per portarla in quel settore. Niente da fare.

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Quello di nonna Elvira, però, è un vero e proprio atto d’amore: “Sono andata per la prima volta allo stadio all’età di quattro anni grazie a mio padre. Tutti nella mia famiglia sono tifosi del Talleres. Non sono più andata allo stadio quando mi sono ammalata anni fa. Tutto era diventato troppo pesante. Ma a questa gara e in questa notte non potevo mancare. Dopo vent’anni, per me la Copa Libertadores è un ritorno alla vita, un sogno grandissimo. Avevo detto ai miei nipoti che avremmo vinto la partita. E così è stato. Il Talleres è il mio ossigeno”. Alla prossima partita ci sarà ancora. Lei, la passionale abuelaElvira, la hincha histórica che segue il Talleres.

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