La parabola di Drenthe, dal Real Madrid al cinema: vuole essere “il nuovo James Bond”

La vita di Royston Drenthe è stata una corsa sulle montagne russe. Il 36enne laterale olandese si è distinto fin da giovanissimo e il Real Madrid lo ha ingaggiato nel 2007. Ha avuto un breve periodo con l’Hercules prima di tornare in patria e poi, dopo varie esperienze, unirsi dall’estate 2022 al Racing Mérida City nella Primera División Extremeña, una divisione regionale del sesto livello del campionato spagnolo di calcio.

Si è anche dedicato alla musica e al rap, ma ora il miglior giocatore dell’Europeo Under 21 2007 ha intrapreso una nuova carriera come attore nei Paesi Bassi, come ha dichiarato in un’intervista a Ladbrokes Fanzone. Il nativo di Rotterdam ha rivelato: “Si è parlato molto della mia carriera nel rap, ma in realtà è qualcosa che volevo provare; non ho mai pensato seriamente di intraprendere una carriera in questo campo. Tuttavia, ho sempre detto a mia madre che un giorno avrei voluto fare l’attore, era una cosa a cui tenevo molto. Oltre al calcio, era un altro mio sogno”.

Poi Royston ha aggiunto: “Sono il tipo di persona che è felice di provare qualsiasi cosa, quindi non ho avuto problemi a proporre il mio nome per un casting per ‘Mocro Maffia’, un dramma poliziesco nei Paesi Bassi. Ricordo che il mio agente mi disse: ‘Cosa stai facendo?’. Ma io volevo provarci; gli chiesi di far sapere che ero interessato e poco dopo mi inviarono un copione e mi dissero che avevo tre settimane per prepararmi al provino. Quando è arrivato il giorno, il team del casting non riusciva a credere che fosse la mia prima volta a recitare... erano così sorpresi che non avevano mai fatto nulla di simile prima. Tre giorni dopo mi hanno richiamato e mi hanno detto che avevo avuto successo”.

Drenthe ha un sogno, quello di poter interpretare il nuovo James Bond, uno dei ruoli più ambiti di Hollywood: “So che Daniel Craig lascerà presto il ruolo di James Bond... è quello il prossimo lavoro per me? Penso che dovrei migliorare ancora un po’ il mio inglese!”.