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ESCLUSIVA Joan Verdu: “Fiorentina, che bravo Palladino! Betis? Col Chelsea si può fare”

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Fiorentina eliminata, Betis in finale di Conference League: in esclusiva il doppio ex Joan Verdu esalta Anthony, Isco e mister Palladino, ma non risparmia qualche punzecchiatura all'Inter
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Un'esperienza positiva dal punto di vista umano, meno a livello sportivo. Col Betis Siviglia Joan Verdu, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni,  disputerà una sola stagione, tutt'altro che indimenticabile: "Quattro cambi di allenatore, una stagione deludente per tutta la squadra. Dal punto di vista personale, non è stato il mio miglior anno, probabilmente il peggiore della mia carriera calcistica, anche se umanamente è stata un'esperienza importante".

Altrettanto breve, come quella andalusa, fu la parentesi italiana con la maglia della Fiorentina, eppure ancora oggi lo storico doppio ex della recente semifinale di Conference League, che ha premiato Anthony e compagni, ne conserva un bel ricordo: "Alla Fiorentina sono arrivato l’ultimo giorno di mercato, sono rimasto solo pochi mesi, ma mi sono sentito subito parte del gruppo. Non ho avuto tanti minuti, è vero, ma credo di averli sfruttati bene".

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Niente da fare per la Viola, non ci sarà una terza finale, sarà il Betis ad affrontare il Chelsea a Breslavia. Quella di Pellegrini è anche l'unica squadra spagnola rimasta in corsa in Europa, alla luce dell'eliminazione del Barcellona, per mano dell'Inter. Un ko che a detta di Verdu, cresciuto nelle giovanili blaugrana, è stato immeritato: "L'Inter si è difesa bene, ma il Barça per il gioco espresso meritava di più".

In quali aspetti il Betis Siviglia si è dimostrato più bravo rispetto alla Fiorentina?

Non so se sia stato migliore, ma credo che dalla trequarti in su il Betis abbia un quartettoLo Celso, Isco, Abde (Ezzalzouli) e anche Anthonydi altissimo livello. Sono quattro giocatori molto incisivi. La Fiorentina ha ottimi calciatori, ma forse non così affermati e decisivi come questi. Quindi, direi che la vera differenza tra le due squadre è nel reparto offensivo".

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Quante possibilità ha il Betis di vincere contro il Chelsea in finale?

"Credo che abbia delle possibilità concrete. Il Betis ha qualità, un’identità di gioco ben definita e giocatori capaci di fare la differenza. Non sarà facile contro una squadra come il Chelsea, ma può senz’altro giocarsela".

Betis-Fiorentina era una sfida che coinvolgeva da vicino le due panchine: da un lato l'esperto Pellegrini, dall’altro Palladino, all’inizio della sua carriera. 

"Palladino è un allenatore giovane che ha già dimostrato di avere grandi capacità. Ha le idee chiare e ha costruito una squadra con un’identità precisa. Aver avuto la possibilità di allenare una squadra importante come la Fiorentina gli sta dando l’esperienza necessaria per crescere. Gli auguro un grande futuro, perché si vede già ora la sua impronta: squadra con carattere e un gioco ben riconoscibile".

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Ti aspettavi che Anthony facesse così bene dopo la deludente parentesi al Manchester United?

"Sinceramente, no. Non mi aspettavo un impatto così grande né che giocasse a un livello così alto. Sapevamo tutti che Anthony era un grande giocatore, ma non ci aspettavamo questa esplosione. Però, l’esperienza mi dice che quando un calciatore si sente importante, amato e leader della squadra, tira fuori il meglio. A Manchester non aveva quella fiducia, mentre al Betis l’ha trovata fin dal primo giorno e ha mostrato la sua versione migliore".

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Al Real si parla tanto del fatto che Kroos non sia stato sostituito. Quanto avrebbe fatto comodo un giocatore come Isco tra le linee?

"Isco è Isco. È a un livello superiore rispetto a tanti altri nella Liga. È sempre stato un mio giocatore preferito. Ha attraversato un periodo difficile, con infortuni e poca importanza nel club, ma al Betis è rinato. Sta tornando al livello che aveva al Real Madrid. Per me, se non è il migliore della Liga, è sicuramente tra i primi cinque".

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Il Barcellona era l’ultima squadra spagnola rimasta in corsa in Champions League. L'eliminazione contro l'Inter è dipesa soltanto da una fase difensiva mal interpretata?

"Penso che il Barça abbia avuto un po’ di sfortuna. Dal mio punto di vista, ha fatto tutto il possibile per passare il turno. Certo, ci sono variabili incontrollabili: subire un gol dopo 40 secondi, episodi su palla inattiva, cartellini, decisioni arbitrali… Tutti fattori che influenzano una partita. Per me, il Barcellona è stato molto superiore all’Inter nel gioco e avrebbe meritato di passare. L’Inter ha difeso bene, ha sfruttato i momenti chiave e le palle inattive. Non so se sia passato con pieno merito, ma credo che il Barça abbia fatto più per meritarsi la qualificazione".