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I record di Zarra

Il derby basco nel segno di “Zarra”, la miglior testa d’Europa dopo Churchill

Questa sera l’Athletic Bilbao proverà a vincere la sua 24ª “Copa” in una inedita finale contro la Real Sociedad. Un match che rimanda al leggendario Telmo Zarraonandia, bomber storico della competizione: 81 gol segnati in 74 incontri

Redazione DDD

Zarra, il re basco della Coppa del Re. Due finali di due edizioni diverse in quattordici giorni. Nella centenaria storia della Coppa del Re non era mai successo. L’Athletic Bilbao questa sera (ore 21.30 su Eurosport) si giocherà il trofeo 2019-2020 in un inedito derby basco con la Real Sociedad (assembramenti di tifosi a Siviglia) e quello 2020-2021 contro il Barcellona di Lionel Messi. Un rapporto speciale, quello tra i rojiblancos e la Copa. L’hanno vinta 23 volte, secondi solo ai blaugrana catalani e con la maglia dei baschi ha giocato il miglior marcatore di sempre della competizione, l’attaccante Telmo Zarraonandia, per tutti semplicemente Zarra, autore di 81 gol in 74 incontri. Un giocatore, che, come ricorda Avvenire, il 31 gennaio scorso avrebbe compiuto 100 anni, che ha marcato un’epoca. Non solo nei Paesi Baschi, il luogo dove era nato nel 1921, ma di tutta la Spagna.

Quello tra Zarra e l’Athletic sarà un matrimonio che durerà per quindici anni e porterà valanghe di gol, 251 nella Liga, un record che sarà battuto solo mezzo secolo dopo, da due leggende come Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Di campionato ne vincerà solo uno, nonostante i sei titoli di capocannoniere. Decisamente in Copa del Rey, dove Telmo colleziona cinque trofei e sei corone di capocannoniere del torneo. Zarra segna in cinque finali e in una, quella del 1950 contro il Valladolid fa addirittura poker, unico nella storia a riuscirci. Realizza di piede, ma anche di testa tanto che qualcuno dirà che Telmo «è la migliore testa d’Europa dopo Churchill». Zarra patrimonio di tutti. Tanto che nell’aprile del ’54, importante episodio segnalato da Avvenire, ricevette in omaggio una partita, con i migliori giocatori spagnoli e quattro stelle straniere, tra cui Di Stéfano, al Nuevo Estadio de Chamartin, l’attuale Bernabéu in cui gli 80mila spettatori, cantarono all’ingresso un inno composto per lui. Nel 2006, alla sua morte, tra i tanti omaggi gli verrà intitolato il trofeo del miglior goleador spagnolo della Liga.

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