UN PUNTO A TESTA

El Gran Derbi, Kike Salas risponde ad Isco: Betis-Siviglia finisce 1-1

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Più Betis che Siviglia: ad Isco risponde Kike Salas, finisce 1-1 come all’andata, il forcing finale non premia i biancoverdi che non vincono un derby tra le mura amiche dal 2018
Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

di Vincenzo Bellino

Volendo azzardare un paragone tra El Clasico tra Real Madrid e Barcellona e El Gran derbi tra Siviglia e Betis, potremmo convenire, utilizzando un linguaggio tipicamente social, che il duello blancos-blaugrana is for boys mentre la stracittadina andalusa is for men. Siviglia è una città atipica, rinomata per la sua ricca storia e la sua diversità culturale, che è stata plasmata da una varietà di influenze nel corso dei secoli. Le influenze culturali e le fedi religiose presenti sono molteplici e si riflettono nella sua architettura, nella sua arte, nella sua cucina e nelle sue festività .

La famosa Alcazar e la Giralda, il campanile della Cattedrale di Siviglia, che era originariamente il minareto di una moschea, sono tracce ben visibili dell’influenza islamica; con la Reconquista, il Cristianesimo è diventata la religione predominante, la Cattedrale di Siviglia è il simbolo di quel periodo (718 d.C – 1492) e la Settimana Santa, una delle celebrazioni più importanti della città, riflette la forte tradizione cattolica. Seppur minima dopo l’espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492, si registra una presenza ebraica nel quartiere storico del Barrio Santa Cruz. La musica flamenco e la danza, specialmente nel quartiere di Triana, mantengono vivo il legame con la cultura gitana.

Betis-Siviglia: Classe Operaia contro Elitè

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Le influenze culturali su Siviglia permeano anche il calcio, contribuendo a definire l'identità e lo spirito delle squadre e dei tifosi locali del Real Betis Balompiè e del Siviglia. La fondazione del Siviglia risale al 1890, è una delle società calcistiche più antiche del Paese che nel nome completo conserva la chiara contaminazione inglese, con il “Football” che racconta le origini britanniche dei fratelli Carlos ed Enrique Welton.

Più giovane di 17 anni (1907) il Real Betis fondato da alcuni studenti della Scuola Politecnica che per differenziarsi dai cugini aristocratici coniarono il termine Balompiè (il corrispettivo di Football in spagnolo). Le due squadre rappresentano dunque due differenti classi sociali: il Real Betis è spesso associato alle classi lavoratrici e alla parte occidentale di Siviglia, generalmente più operaia; il Siviglia invece è stato talvolta associato a una clientela più borghese o elitaria, alle classi sociali più elevate della città.

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La storia dice Siviglia

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Un titolo di Spagna a testa, il Betis nella stagione 1934-1935, il Siviglia dieci anni più tardi (1944-1945). Quello dei Rojiblancos ha contribuito ad accendere ancor di più la rivalità tra le due fazioni poiché la cessione di Francisco Antunez, pilastro della difesa biancoverde, permise al Betis di evitare il fallimento societario all'indomani della guerra civile ma non di evitare la retrocessione.

Nel corso del nuovo millennio il Siviglia si è maggiormente distinto in campo europeo, conquistando 7 Europa League (ex Coppa UEFA) record storico per un club calcistico. In una delle tante tappe affrontate per alzare al cielo il trofeo, la squadra allora allenata da Unai Emery (2013-2014) eliminò i cugini agli ottavi di finale: dopo il 2-0 dei biancoverdi al Pizjuan, nel ritorno del VillamarinReyes e Bacca allungano il match ai calci di rigore dove Beto indossa i panni del supereroe e spegni i sogni di gloria dei padroni di casa.

Spesso anche la violenza ha recitato un ruolo da protagonista, nel 2007 Juande Ramos perde i sensi dopo essere stato colpito da una lattina lanciata Da un tifoso del Betis che mal digerisce l'esultanza del calciatore sivigliano ad un gol di Kanoute.

Ci sono stati però anche momenti di tregua tra le due tifoserie, emblematica la presenza di diversi supporters del Betis nel giorno del funerale di Antonio Puerta, calciatore del Siviglia che perse la vita all’indomani di una gara di campionato contro il Getafe a causa di una displasia ventricolare destra aritmogena.

Ma negli ultimi 4 anni il Betis…

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Con l’arrivo in panchina di Manuel Pellegrini nel 2020 le cose sono cambiate sulla sponda biancoverde del Guadalquivir. Il Betis ha concluso la Liga per ben due volte tra le prime sei e nella stagione 2021-2022 ha conquistato anche la sua 3ª Copa del Rey, battendo in finale il Valencia. Risultati importanti che gli hanno permesso di far delle comparsate anche in Europa dove però la corsa dei Verderones non è mai andata oltre gli ottavi di finale.

Nelle ultime due edizioni del campionato spagnolo i ruoli tra le due fazioni della città andalusa si sono ribaltati, per la prima volta dopo 17 anni di successi è il Betis a far la voce grossa a causa di una profonda involuzione del Siviglia. A rischio retrocessione nella prima parte di stagione, le cose per i biancorossi migliorano dopo l’esonero di Diego Alonso e la nomina in panchina di Quique Sanchez Flores che guida la risalita di SergioRamos e compagni dal quartultimo al 13° posto.

Betis-Siviglia, le formazioni ufficiali

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All’andata al Pizjuan finì 1-1, al vantaggio biancoverde siglato da Ayoze Perez, rispose Ivan Rakitic. Il derby di ritorno capita in una settimana di passione per la città andalusa reduce dai festeggiamenti della Feria de Abril. Il Villamarin conta 55.750 spettatori, una cornice di pubblico fantastica che spera di assistere ad un successo del Betis che tra le mura amiche manca dal 2018, una vittoria negli ultimi 14 disputati davanti al proprio pubblico.

BETIS (4-2-3-1): Silva; Sabaly, Pezzella, Riad, Miranda; Rodriguez, Cardoso; Fornals, Isco, Perez; Bakambu.

SIVIGLIA (4-4-2): Nyland; Navas, Bade, Ramos, Acuna; Suso, Agoume, Soumare, Ocampos; Romero, En Nesyri

Isco illude

Primo tempo targato Betis, il Siviglia non riesce mai a rendersi pericoloso dalle parti di Rui Silva. Pronti, via e i padroni di casa sfiorano il vantaggio con Cardoso che stacca bene sul calcio d'angolo di Isco ma il suo colpo di testa finisce a lato di poco. Il primo momento chiave della partita è l'infortunio di IsaacRomero che lascia il campo al 15', al suo posto dentro Ludebakio. Al 24' Ocampos sigla il gol del vantaggio ma il guardalinee annulla per fuorigioco. Sarà l’unico highlights dei rojiblancos in area biancoverde.

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Al 35’ un disperato salvataggio sulla linea nega la gioia del gol a Pablo Fornals, ma l’appuntamento è solo rimandato. Trascorrono 60 secondi e il direttore di gara assegna un calcio di rigore in favore del Betis per un fallo di mano del neo-entrato Ludebakio: il doppio exIsco è glaciale e realizza la settima rete stagionale, la quarta in assoluto in Liga dagli undici metri (2 col Malaga, 2 col Betis).

Kike Salas risponde ad Isco

Ad inizio ripresa il Betis prova a chiudere anzitempo l’incontro e flirta col raddoppio prima con Bakambu, conclusione larga sulla destra, poi con Ayoze Perez che da distanza ravvicinata si vede negare il gol del 2-0 da un provvidenziale intervento di Nyland. E così al primo affondo il Siviglia trova la rete del pari con Kike Salas che sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Acuna sigla l’1-1 con un preciso colpo di testa. 10° gol da corner per la squadra di Flores, al pari del Real Madrid.

Il pareggio non disunisce i padroni di casa che continuano a rendersi pericolosi dalle parti di Nyland. Il Var cancella un calcio di rigore per un presunto fallo di Loic Bade, negando ad Isco la possibilità di ripresentarsi nuovamente dal dischetto; l’ex Real Madrid si conferma però l’uomo più pericoloso del match e va a centimetri dalla doppietta personale, Nyland è decisivo su una conclusione del centrocampista spagnolo.

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Il Siviglia accusa, il Betis tenta il tutto per tutto nel finale. Il colpo di testa di Ezzalzouli all’87 si stampa sulla traversa, Chadi Riad sugli sviluppi di un calcio di punizione getta alle ortiche la palla del 2-1, calciando alto sopra la traversa da buona posizione. Finisce 1-1 come all’andata, il Betis resta aggrappato al treno Conference, il Siviglia si mantiene a debita distanza dalla zona rossa della classifica.

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